Il merito sta tutto in due sostanze antiossidanti, il glutatione e l’ergotioneina, entrambe in grado di contrastare l’invecchiamento e migliorare la salute. Entrambe presenti in alte quantità nei funghi. Il potenziale antiaging di questi alimenti è infatti tutto da conoscere e sfruttare, soprattutto in autunno. Cinque champignons al giorno possono infatti fare la differenza nell’aiutare a prevenire il rischio di insorgenza di demenza, malattie cardiache e persino cancro, anche se la varietà di funghi più ricchi di questi antiossidanti sono i porcini. Dei risultati della ricerca pubblicata su Food Chemistry ne abbiamo parlato con la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas.
Lo studio della Pennsylvania State University
A evidenziare le mille virtù antiage dei funghi è uno studio della Pennsylvania State University, pubblicato su Food Chemistry. Secondo gli studiosi il corpo usa cibo per produrre energia, ma rilasciando alcuni radicali liberi provoca anche stress ossidativo. Gli antiossidanti possono offrire un effetto protettivo. Secondo la teoria dei radicali liberi dell’invecchiamento, secondo la quale quando utilizziamo il cibo per produrre energia vengono prodotti anche un certo numero di radicali liberi, il corpo ha meccanismi per controllarne la maggior parte. Ergotioneina e glutatione si accumulano abbastanza per causare danni che sono associati a molte delle patologie dell’invecchiamento, come il cancro, le malattie cardiovascolari e l’Alzheimer.
La cottura non intacca le proprietà dell’alimento
In Paesi come Italia e Francia vi è una minore incidenza di malattie neurodegenerative per una dieta ricca di antiossidanti come l’ergotioneina e la differenza con i Paesi che invece ne consumano meno e hanno più incidenza di queste patologie è di tre milligrammi al giorno dell’antiossidante, pari proprio a 5 champignons. La buona notizia inoltre è che cuocere i funghi non sembra intaccarne le proprietà.
Quali virtù nutrizionali possiedono i funghi?
I funghi sono costituiti per quasi il 90% da acqua con conseguentemente un minimo apporto calorico (100 g funghi freschi equivalgono a 25 kcal).
Sono ricchi di sali minerali come il selenio (azione antiossidante), calcio, fosforo, magnesio e silicio (importanti per l’apparato scheletrico), potassio (regolarizza il ritmo cardiaco), ferro (fondamentale per l’emoglobina che trasporta ossigeno alle cellule) e manganese (importante per la tiroide, l’apparato scheletrico e la digestione). Contengono anche molte vitamine del gruppo B. La vitamina B2 aiuta a rinforzare le difese immunitarie mentre la vitamina B3 contribuisce a fare assorbire al meglio quello che ingeriamo.
Tra gli aminoacidi vanno ricordati il triptofano, un precursore della serotonina e quindi molto importante per la regolazione del sonno, e la lisina importante per lo sviluppo della cartilagine e la calcificazione delle ossa.
Esistono delle controindicazioni?
“I funghi contengono micosina – ha spiegato Macorsini -, una sostanza costituita prevalentemente da cellulosa e che conferisce “durezza”, di conseguenza rimangono nello stomaco più a lungo e ciò potrebbero rallentare il processo digestivo. La risposta dell’organismo è comunque individuale perché la dotazione enzimatica deputata alla “digestione” di questa sostanza varia da persona a persona.
I funghi sono un alimento sconsigliato a chi soffre di patologie a livello epatico, renale, malattie circolatorie e gotta ed ovviamente non sono indicati ai bambini di età inferiore ai 3 anni e alle donne in gravidanza o durante l’allattamento. Sarebbe meglio consumare i funghi 1 volta alla settimana, massimo due senza comunque esagerare con le quantità.Ponendo la giusta attenzione diventa un piacere godere delle proprietà dei funghi e gustarli nella nostra dieta.