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Alimentazione

I benefici dell’uva

Uno dei frutti tipici della stagione autunnale è l’uva, di cui l’Italia è importante produttore. Esistono diverse varietà di uva da tavola, ma quali sono le sue proprietà e i suoi benefici? Vi sono persone che devono prestare attenzione al suo consumo?

Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Uva: vitamine e fitonutrienti

L’uva, il frutto della Vitis vinifera, rappresenta una ricca fonte di vitamine e sali minerali, tra cui spiccano il calcio, il magnesio, il potassio e il manganese. Tuttavia, i suoi benefici derivano principalmente dalla presenza di fitonutrienti, ossia sostanze chimiche naturali, come le vitamine, che contribuiscono in modo significativo alla salute generale. Tra i fitonutrienti contenuti nell’uva, si annoverano i polifenoli, con particolare enfasi sul resveratrolo, un membro della famiglia degli stilbeni. Altri fitonutrienti rilevanti includono flavanoli, flavonoli, carotenoidi e acidi fenolici.

Quando si tratta di selezionare le varietà di uva, al di là delle preferenze personali, è consigliabile concentrarsi sull’uva nera per ottimizzare l’apporto di sostanze benefiche per la salute. Questa varietà, rispetto all’uva bianca, è caratterizzata da un contenuto più elevato di fitonutrienti, in particolare nei suoi polifenoli, presenti in abbondanza nella buccia.

Quali sono i benefici dell’uva

Sono i polifenoli contenuti nell’uva a conferirle una potenziale azione antiossidante, utile nella lotta contro i radicali liberi e, di conseguenza, nella prevenzione dei danni associati all’invecchiamento. Non sorprende quindi che l’uva sia spesso associata al benessere della pelle, perché aiuta la luminosità e l’idratazione, oltre a contribuire alla prevenzione dei segni dell’invecchiamento cutaneo.

L’uva è anche riconosciuta come un alimento che apporta significativi benefici alla salute del sistema cardiovascolare. Il resveratrolo, infatti, sembra contribuire alla protezione del cuore e alla fluidità del sangue. Tuttavia, è importante notare che, nonostante numerosi studi abbiano evidenziato gli effetti positivi di questa sostanza sul cuore e sulla circolazione sanguigna, non è ancora del tutto chiaro in quale quantità specifica il resveratrolo possa conferire benefici al sistema cardiovascolare.

Meno noti, ma altrettanto rilevanti, sono i potenziali benefici dell’uva sulla salute cerebrale, in particolare sulle funzioni cognitive. Uno studio condotto da ricercatori italiani ha approfondito gli effetti positivi dei composti polifenolici presenti nell’uva sulla funzione cognitiva e lo stato neuropsicologico degli anziani.

Questo studio clinico randomizzato ha coinvolto 111 anziani in buona salute, dimostrando che l’assunzione quotidiana di 250 mg di un integratore a base di uva ha portato a miglioramenti significativi, misurati attraverso test cognitivi, nell’ambito dell’attenzione, della memoria e del linguaggio in soli 12 settimane.

L’uva inoltre regola il sonno e lo stress. Si è scoperto che gli acini d’uva possono giocare un ruolo significativo nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Questo fenomeno è legato alla presenza di melatonina nell’uva, come dimostrato da diversi studi. Una ricerca condotta in Italia ha identificato la presenza di melatonina non solo nella polpa e nella buccia dell’uva, ma anche all’interno dei semi, dopo il processo di maturazione. Oltre al miglioramento della qualità del sonno, l’uva può essere considerata un alimento prezioso per mitigare lo stress. Gli acini d’uva sono notevolmente ricchi di vitamina B6, un nutriente riconosciuto come cruciale per il metabolismo delle cellule nervose.

L’uva è composta per la maggior parte da acqua, che costituisce quasi l’80% del suo contenuto, e ricca di fibre: contribuisce pertanto in modo significativo a promuovere la regolarità intestinale. Questo frutto migliora il microbiota intestinale. Sempre più frequente è il dibattito sull’importanza dei cibi nella promozione della salute del microbiota intestinale. In questo contesto, l’uva emerge come un possibile elemento tra i cosiddetti “super alimenti“. Recenti studi hanno infatti dimostrato che il frutto della vite, in particolare i suoi polifenoli, può esercitare un impatto positivo sul microbiota intestinale. Una metanalisi pubblicata su Food Research International ha evidenziato che i polifenoli contenuti nell’uva hanno la capacità di influenzare positivamente la composizione batterica intestinale, incrementando la presenza di Lactobacillus e Bifidobacterium. Questa scoperta assume notevole interesse, considerando che i lattobacilli svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della salute, contribuendo alla digestione degli alimenti, all’assorbimento dei nutrienti e alla soppressione di microrganismi patogeni che possono scatenare vari disturbi, tra cui le infezioni delle vie urinarie.

Quando non mangiare l’uva?

Nonostante i numerosi benefici, il consumo di uva deve essere moderato in alcune situazioni specifiche, in considerazione di alcune controindicazioni. Ad esempio, l’alto contenuto di potassio nell’uva richiede particolare cautela per chi assume farmaci betabloccanti a causa di patologie cardiache. Inoltre, un consumo moderato è consigliato per coloro che soffrono di insufficienza renale, e per i diabetici, dato il contenuto moderato di zuccheri. In quest’ultimo caso, è sempre consigliabile consultare un medico e monitorare attentamente l’assunzione complessiva di zuccheri durante il giorno.

Infine, chi soffre di gastrite dovrebbe fare attenzione, poiché l’acqua contenuta nell’uva può diluire i succhi gastrici, rallentando i processi digestivi e potenzialmente causare reflusso gastroesofageo, come avviene con altri frutti ad alto contenuto di acqua.