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Chi si muove in auto pesa 4 kg in più di chi va in bici

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Più magri in bici e meno in auto? Sembrerebbe così, stando ai risultati di un recente studio europeo: chi usa abitualmente la bici pesa in media 4 kg in meno di chi invece si muove in auto. Lo studio è stato realizzato da esperti provenienti anche dall’Imperial College London (Regno Unito) e dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto PASTA (EU-funded Physical Activity through Sustainable Transport Approaches), ancora in corso, che ha al centro della sua analisi il rapporto tra le diverse forme di trasporto e i livelli di attività fisica in Europa. Sono sette le città europee da cui provengono i volontari che hanno finora partecipato all’indagine: Roma, Anversa, Barcellona, Londra, Vienna, Zurigo e Orebro, in Svezia.

(Per approfondire leggi qui: Bambini sedentari, adulti dalle ossa fragili?)

Agli 11mila partecipanti (anche se l’obiettivo è allargare la platea a 14mila persone) è stato chiesto di indicare il tipo di mezzo di trasporto utilizzato e per quanto tempo, oltre ai dati su peso e altezza. Dall’analisi dei dati è emersa questa differenza nel peso corporeo tra automobilisti e ciclisti di circa 4 chili in media, sebbene non si possa concludere nel senso di un rapporto causa/effetto, affermano i ricercatori. Fattori come il design urbano, il modo in cui ci si muove in città, il mezzo di trasporto impiegato, se auto o bici, possono giocare comunque un ruolo determinante nel fissare i livelli di attività fisica di una comunità.

L’inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio per la salute

Incorporare nella propria giornata dei momenti dedicati all’esercizio fisico, anche senza andare in palestra ma, ad esempio, andando in bici a lavoro, come suggeriscono gli autori dello studio, è utile per la prevenzione.

(Per approfondire leggi qui: Dieta e sport: perdere peso per ridurre il rischio di tumore)

Il contrasto alla sedentarietà è alla portata di tutti, basterebbe che ciascuno scovasse nella propria giornata delle occasioni utili per potersi mettere in movimento: se proprio non si trova altro tempo utile, perché non approfittare del tempo che si passa per arrivare in ufficio? È un tempo che comunque va trascorso e, dunque, una parentesi che può essere sfruttata, sottolineano i professionisti di Humanitas.

Tante persone hanno 30 minuti-un’ora di tempo che passano per compiere brevi tragitti, anche non necessariamente per andare a lavoro ma, ad esempio, per accompagnare i figli a scuola o fare la spesa. Perché non impiegarli per muoversi a piedi o in bicicletta piuttosto che in motorino o in auto? Magari ci vorrà qualche minuto in più, ma il piccolo sacrificio avrà indiscutibili benefici sulla salute cardiovascolare e metabolica.