Vero/Falso

“Scrivere aiuta a ridurre l’ansia”, vero o falso?

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Molti credono che scrivere aiuti a ridurre l’ansia. Vero o falso? L’abbiamo chiesto agli specialisti di Humanitas. 
 
Vero. In momento storico così particolare in cui alle angosce quotidiane si aggiunge anche l’ansia di attacchi e attentati, scrivere e leggere può aiutare a ridurre l’ansia. Per esempio, pur non avendo una dimensione terapeutica, far scrivere un tema in classe sui fatti che creano ansia potrebbe aiutare a ridurla se poi i lavori vengono discussi in aula insieme a una persona formata per dare alle emozioni espresse dai ragazzi una dimensione realistica, evitando così che ogni studente sovrastimi gli avvenimenti aumentando la propria ansia. Infatti, se è stato dimostrato da studi che scrivere dei propri sentimenti negativi aiuta a “guarire” pazienti affetti da malattie organiche o psichiche, quando si parla di ansia, scrivere e leggere si sono dimostrati anche mezzi che in qualche modo ci aiutano a star meglio. Il vantaggio è che scrivere aiuta il paziente, ma anche la persona non malata di ogni età, a prendere coscienza dei propri sentimenti negativi avviando un iniziale processo di elaborazione di paure ed emozioni negative, percorso che non è necessario con sentimenti positivi che non hanno bisogno di essere elaborati. Infatti, quando dalla mente, che è un organo rapido in cui i pensieri sono estemporanei perché difficili da fermare, i pensieri passano alla carta grazie allo scrivere nero su bianco i propri pensieri ed emozioni negative, si assiste allo sforzo di renderli in maniera più organica, partendo da un inizio, una parte centrale e una fine, come attraverso una storia. In questo modo, anche l’ansia inizia ad essere elaborata.