Nuove linee guida per l’alimentazione e più informazioni sulle sostanze che possono far male alla salute. Sono questi alcuni degli obiettivi del nuovo studio ai nastri di partenza di ministero della Salute, Crea, il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, e l’Istituto superiore di Sanità. Il documento fotograferà i consumi alimentari degli italiani e permetterà di definire nuove raccomandazioni nutrizionali.
L’ultima analisi su cosa gli italiani portano in tavola risale a 10 anni fa. Lo studio riveste così una notevole valenza scientifica poiché i risultati possono essere utilizzati sia nell’ambito dell’analisi del rischio alimentare e nutrizionale sia per la prevenzione di malattie croniche definendo politiche d’indirizzo verso stili di vita più sani.
Studio in due fasi: prima su bambini e poi su adulti e adolescenti
La raccolta dei dati in questo tipo di studi richiede una metodologia specifica quale l’Efsa, l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare, sta promuovendo attraverso il programma Eu-Menu cui il Centro di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del Crea ha aderito grazie all’attestazione del ministero delle Politiche agricole. Nella prima fase dello studio saranno rilevati i consumi alimentari individuali dei bambini mentre nella seconda saranno protagonisti adolescenti e adulti.
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Negli ultimi anni diversi centri di ricerca hanno cercato di fare un ritratto degli italiani alle prese col cibo. È ad esempio del 2010 il Primo Rapporto Censis/Coldiretti sulle abitudini alimentari degli italiani che parlò di “politeismo alimentare”: tanti stili di mangiare con diverse combinazioni soggettive di alimenti e anche di luoghi dove acquistarli.
Anche l’Istat ha parlato di alimentazione. Dall’ultimo Annuario statistico dell’istituto è emerso per esempio che nel 2015 il pranzo resta il pasto principale per gli italiani e che in oltre 7 casi su 10 viene consumato a casa. Diffusa e stabile nel tempo è anche l’abitudine a fare un’adeguata colazione al mattino, un comportamento salutare più diffuso fra le donne (84,2%) che fra agli uomini (78,1%).
(Per approfondire leggi qui: Colazione, prima o dopo lo sport? 60% degli italiani mangia e poi “suda”)