“Io più forte di te”. “Io” sono due donne molto tenaci, “te” è il tumore che hanno sconfitto. “Io più forte di te” è il libro scritto da Lorena Goldin e Vittoria Principe in cui raccontano la loro esperienza di pazienti oncologiche e come hanno vinto questa battaglia.
Lorena Goldin è stata seguita nel suo percorso dal dottor Alberto Testori, chirurgo toracico e direttore associato della Breast Unit dell’ospedale Humanitas. Del suo percorso, dalla diagnosi alla remissione, ne parla nel racconto autobiografico “Un incontro che cambia la vita”, all’interno del libro scritto con Vittoria Principe.
“Oggi penso che questo male sia venuto per farmi del bene. Grazie alle cure, al sostegno della mia famiglia, degli amici, dei medici, sono riuscita ad avere quell’energia indispensabile per affrontare questa terribile lotta con positività”, ha detto Lorena Goldin.
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Ma cosa dimostra il caso della signora Goldin? L’abbiamo chiesto al dottor Testori
«La sua esperienza dimostra che lottando in modo deciso, senza farsi scoraggiare, senza farsi aggredire dalla malattia ma aggredendola è il modo in cui si può sconfiggere il cancro. La signora aveva deciso che sarebbe stata lei a vincere la sfida. Questo grazie alla forza di volontà e all’aiuto dei suoi familiari. Nonostante gli effetti collaterali della terapia, con caparbietà e grande forza mentale la signora ha fatto sì che la sua vita andasse avanti normalmente. E ha avuto ragione».
Quando arriva una diagnosi di cancro la vita di una persona inevitabilmente cambia: «È uno degli aspetti della storia della signora Lorena che emerge chiaramente dal libro. Davanti a una notizia del genere, in un percorso difficile verso la guarigione, cambiano le priorità, si comincia a dare più importanza a tutte quelle piccole cose che si davano per scontate e a quei valori che prima si tendeva a trascurare. E dalla sua storia potremmo imparare un po’ anche tutti noi».
Alle donne, invece, cosa può insegnare questa storia?
«Che la diagnosi precoce è fondamentale. Oggi contro il tumore al seno la prevenzione e le nuove terapie con farmaci biologici hanno permesso di raggiungere tassi di sopravvivenza maggiori di quelli di 20 anni fa, arrivando attualmente a percentuali di guarigione che superano l’ 87%».
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Qual è il percorso di una paziente che ha vinto il tumore al seno?
«Fino al quinto anno dalla diagnosi ci si sottopone ai controlli 2-3 volte l’anno, in media ogni 6 mesi. Dal quinto anno la paziente è considerata guarita e quindi si sottopone a una mammografia e a un’ecografia mammaria annuale; questo anche perché il rischio di avere un nuovo tumore al seno o una recidiva è maggiore se già si è avuto un tumore della mammella rispetto alle donne non colpite da tale patologia. E’ proprio qui che si inserisce l’associazione Libellule Onlus a cui sarà devoluto il ricavato della vendita del libro disponibile sul sito internet: http://www.associazionelibellule.it. L’associazione, fondata dalla dott.ssa Paola Martinoni nel 2015, ha lo scopo di seguire le donne opertate di tumore al seno durante il loro percorso», conclude il dottor Testori.