La tubercolosi è oggi una delle 27 malattie prevenibili grazie alla vaccinazione. Tuttavia di tubercolosi (Tbc) si continua a morire: nel 2014 i decessi sono stati 1,5 milioni. L’impegno delle autorità sanitarie nazionali e internazionali non manca ma deve intensificarsi per eliminare questa malattia. Il 24 marzo si celebra la Giornata mondiale contro la Tubercolosi organizzata dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità.
L’iniziativa, come ogni anno, rappresenta un’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’epidemia mondiale di tubercolosi. La sua eliminazione è a rischio se l’Europa non si prende cura delle fasce di popolazione più fragili, dai migranti a chi vive in condizioni di disagio. Così l’ufficio regionale europeo dell’Oms e il Centro europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie.
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Nel Vecchio Continente sono stati 340mila i casi stimati di tubercolosi nel 2014, con un calo medio del 4,3% tra il 2010 e 2014. In questo modo l’area ha centrato l’obiettivo di Sviluppo del Millennio di invertire la rotta sull’incidenza di Tbc. Tuttavia questa meta è messa in discussione tanto dai casi di tubercolosi registrati tra le fasce di popolazione più vulnerabile quanto per la resistenza contro gli antibiotici sviluppata dai batteri responsabili dell’infezione.
Come riferisce l’Istituto superiore della Sanità, a causa di trattamenti incompleti o non correttamente somministrati, è sorto il problema della resistenza agli antibiotici. Una forma particolarmente pericolosa è la Mdr-Tb (multidrug resistant tubercolosis) provocata da batteri resistenti almeno a due medicinali di prima linea più potenti. Secondo l’Oms, la Mdr-Tb è ormai presente praticamente in ogni area del mondo e costituisce uno dei problemi più importanti nel controllo e trattamento della Tbc.
Prevenire la tubercolosi è possibile
La prevenzione è alla base della strategia per controllare l’epidemia. Il ministero della Salute ricorda le misure preventive incentrate sulla diagnosi precoce e sul trattamento efficace e immediato delle persone con tubercolosi attiva. L’attuazione delle pratiche igieniche quando si tossisce riduce inoltre il rischio di trasmissione.
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E il vaccino? La vaccinazione protegge soprattutto dalle forme gravi della malattia (meningite Tbc e tubercolosi miliare nei bambini sotto i 5 anni di età) mentre non è molto efficace negli adulti. La vaccinazione non va effettuata nelle persone immunodepresse a causa del maggior rischio di complicanze né in gravidanza, anche se non sono stati osservati effetti dannosi sul feto, ricorda il ministero.