La cefalea a grappolo può essere vista come un male stagionale. Con l’arrivo della primavera tantissime persone devono fare i conti con questa dolorosa forma di mal di testa. E proprio il 21 marzo, giorno dell’equinozio di primavera, è stato scelto come data della Giornata europea della cefalea a grappolo.
In Italia, riferisce la Sisc, Società italiana per lo Studio delle cefalee, la cefalea a grappolo colpisce 590mila persone mentre in Europa sono 7,4 milioni. Il disturbo si presenta prevalentemente in primavera o in autunno, oppure in entrambi i momenti dell’anno.
Per cosa si caratterizza la cefalea a grappolo?
Il mal di testa è piuttosto doloroso, il dolore può interessare anche il volto. «Gli attacchi possono durare da 15 a 180 minuti con frequenza variabile da una volta ogni due giorni a otto volte al giorno. Spesso il mal di testa è associato a disturbi come lacrimazione, congestione nasale, sudorazione della fronte. Inoltre proprio per l’intensità del dolore il paziente può avvertire anche un’agitazione psicomotoria e a differenza degli emicranici può capitare che nemmeno disteso riesca a trarre sollievo», spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.
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Tra il 10 e il 15% delle persone colpite ne soffre in maniera cronica, aggiunge l’International Headache Society. Perché c’è questa associazione tra cefalea a grappolo e stagioni? «Perché la genesi di questo mal di testa è legata all’attivazione della sostanza grigia nell’ipotalamo posteriore, un’area del cervello sensibile ai ritmi circadiani. Pertanto una variazione atmosferica stagionale può scatenare il dolore», risponde lo specialista.
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Per motivi ancora sconosciuti la prevalenza di cefalea a grappolo è 3-4 volte maggiore negli uomini rispetto alle donne. Queste ultime sono invece più colpite da un’altra forma di cefalea trigeminale autonomica, l’hemicrania parossistica: «Anche in questo caso gli attacchi presentano dolore unilaterale molto intenso ma la durata va dai 2 ai 30 minuti. La loro frequenza è superiore a 5 al giorno».
Perché è importante fare subito diagnosi e distinguere tra cefalea a grappolo ed hemicrania parossistica?
«Perché grazie alla terapia preventiva, farmacologica ma anche eventualmente con un trattamento chirurgico di stimolazione del nervo grande occipitale, si può prevenire la cronicizzazione del mal di testa», conclude il dottor Tullo.