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Fumo, smettere all’improvviso più efficace che farlo gradualmente

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Chi vuole smettere di fumare è meglio che decida di farlo all’improvviso e non passo dopo passo. Buttare l’ultima sigaretta e non fumare più da un giorno all’altro sembrerebbe più efficace che ridurre gradualmente il numero di sigarette. Lo sostiene un gruppo di ricercatori della University of Oxford (Regno Unito) pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Allo studio hanno partecipato 697 fumatori che avevano deciso di smettere. Gli individui sono stati divisi in due gruppi: per ciascuno era stato fissato un giorno dopo il quale non avrebbero più fumato ma il secondo ci sarebbe dovuto arrivare con gradualità, nell’arco di due settimane. Tutti sono stati seguiti da personale sanitario e hanno usato dei prodotti a base di nicotina prima e dopo il fatidico giorno.

(Per approfondire leggi qui: iCoach: un’app utile per smettere di fumare?)

Dopo questa fase i ricercatori hanno valutato l’astinenza a 4 settimane e a 6 mesi dall’ultima sigaretta. Nel breve periodo la metà dei partecipanti del primo gruppo aveva rispettato l’astinenza mentre nel gruppo dei “graduali” lo aveva fatto solo il 39%. Anche nel lungo periodo il tasso di adesione era più alto nel primo gruppo rispetto al secondo: 22% contro 15%. Chi aveva scelto il percorso graduale aveva dunque più probabilità di ricominciare a fumare a cominciare dal giorno stesso in cui avevano deciso di smettere.

Ma perché queste differenze? Secondo il team chi decide di smettere del tutto e in una sola volta ha un obiettivo chiaro e deciso con cui fare i conti. È come se fosse maggiormente condizionato.

La motivazione è decisiva per smettere di fumare

D’accordo la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center: «La differenza sta tutta nella motivazione: in chi decide di chiudere definitivamente col fumo si è scatenato qualcosa che li porta ad andare fino in fondo. Chi invece pensa di smettere passo dopo passo è come se si trascinasse con pigrizia fino alla meta, pensa magari che poche sigarette al giorno possono non far male ed è più incline a ricominciare con le vecchie abitudini».

(Per approfondire leggi qui: Fumo, una forte volontà l’arma in più per smettere)

Se qualcuno pensa di smettere di fumare il consiglio dei ricercatori è quello di scegliere un giorno in cui farlo e rispettare la scadenza. All’inizio dello studio, dicono i suoi autori, molte persone non pensavano che ce l’avrebbero fatta: l’aiuto di un centro specialistico può dunque fare la differenza. «Solo una piccola percentuale di fumatori, fra il 3 e il 4%, è in grado di smettere con le proprie forze ed è così risoluto da non tornare indietro. Per gli altri è utile un percorso terapeutico di counselling che li aiuti a gestire le crisi di astinenza», conclude la dottoressa.