Anche l’alimentazione può aiutare le ferite a guarire. I nutrienti amici della pelle sono proteine e vitamine A, gruppo B, C ed E che assistono in vario modo la cute nella cura delle lesioni. Con loro anche alcuni amminoacidi.
Tra le vitamine del gruppo B, ad esempio, ci sono la vitamina B3 e la B5 che svolgono un ruolo di protezione per la pelle. Dove si trovano questi micronutrienti? In tantissimi alimenti, dal pollo alla crusca di frumento, dal tacchino al lievito di birra. Questi micronutrienti favoriscono la cicatrizzazione delle ferite. La vitamina C (peperoni, kiwi, agrumi) è invece la vitamina amica del sistema immunitario che sostiene le difese dell’organismo.
Di ferite, riparazione e aspetti nutrizionali si è parlato a Roma nel corso del congresso Corte, la Conferenza italiana per lo studio e la ricerca sulle ulcere, piaghe, ferite e la riparazione tissutale.
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L’importanza dell’alimentazione per la riparazione cutanea non è una novità, come ci spiegano i professionisti di Humanitas. Il ruolo che la dieta gioca nel processo di guarigione delle ferite è emerso chiaramente in passato. Nelle persone che non mangiavano in maniera adeguata e che presentavano carenze di particolari micronutrienti, le ferite sia chirurgiche che accidentali e le ulcere, spontanee o meno, non guarivano correttamente.
Malnutrizione e denutrizione mettono a rischio anche la salute della pelle
Seguendo una dieta varia ed equilibrata è possibile assumere tutti i micronutrienti essenziali per la salute della pelle. L’alimentazione garantisce l’apporto di vitamine e amminoacidi che favoriscono l’attività delle cellule e la rimarginazione delle ferite. Pertanto non sono necessarie particolari integrazioni.
La malnutrizione e la denutrizione restano invece un problema per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo che devono fare i conti con tutte le loro conseguenze inclusi i difetti di riparazione cutanea e il rischio di infezione.
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Negli ultimi anni è stata sperimentata l’efficacia di sostanze di origine vegetale tra cui l’aloe e la Centella asiatica, ma si tratta di indicazioni che derivano dalla cultura popolare e dalla medicina tradizionale, non sono stati prodotti studi scientifici controllati che abbiano dato risultati definitivi.