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Zika, Commissione Ue: probabile aumento infezioni in Europa

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L’Europa deve prepararsi per affrontare una possible propagazione di infezioni da virus Zika. A dirlo è la Commissione europea per bocca del commissario Jonathan Hill interrogato dal Parlamento europeo. L’allerta sull’epidemia da virus Zika in Centro e Sud America resta alta. Pochi giorni fa si è riunito nuovamente il Comitato per le emergenze dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il suo direttore generale Margaret Chan, nel corso di una conferenza stampa, ha detto che la trasmissione per via sessuale del virus è più comune di quanto pensato.

Il commissario europeo Hill ha risposto a un’interrogazione del parlamentare La Via, presidente della commissione parlamentare responsabile per la sanità pubblica, e ha fatto il punto sull’impegno dell’organo esecutivo dell’Unione europea sull’emergenza Zika. La Commissione è impegnata insieme agli Stati membri per prevenire le minacce alla sicurezza sanitaria nell’Ue a livello internazionale soprattutto riguardo la sicurezza dei viaggiatori che transitano per le zone colpite.

L’impegno delle istituzioni europee è anche di natura finanziaria con lo stanziamento di 10 milioni di euro per la ricerca e le cure, ha aggiunto Hill. Inoltre il commissario ha confermato che “si sta studiando la possibilità di utilizzare la cosiddetta tecnica del maschio sterile” per frenare la riproduzione delle zanzare.

Aumentano prove su relazione tra Zika e microcefalia

L’epidemia da virus Zika e il presunto legame con i numerosi casi di microcefalia segnalati dalle autorità sanitarie latino-americane resta un’emergenza sanitaria globale, ha ribadito l’Oms. Sebbene non ancora provata definitvamente, la correlazione tra infezione e sindrome di Guillain-Barré e microcefalia si fa sempre più forte. “Ci sono prove sempre più evidenti su una relazione causale con il virus”, ha fatto sapere l’organizzazione sanitaria.

(Per approfondire leggi qui: Virus Zika, altre prove sul legame con la microcefalia)

Il direttore generale Chan ha detto poi che la trasmissione per via sessuale del virus si sta facendo più comune di quanto pensato in precedenza. Per prevenire l’infezione restano valide le indicazioni già date in precedenza: non ci sono particolari restrizioni ai viaggi verso i Paesi interessati dall’epidemia ma le donne gravide dovrebbero essere comunque avvertite dell’importanza di evitare un viaggio verso queste zone. Inoltre per loro è indicato proteggersi durante i rapporti sessuali consumati in gravidanza o astenersi del tutto.