C’è un filo che unisce la parità di genere e la salute delle donne. A ricordarlo in occasione della Festa della donna è Flavia Bustreo, vice direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Più del 60% delle morti premature causate dall’inquinamento domestico solo nel 2012 hanno infatti interessato donne e bambini. Il dato è contenuto in un nuovo rapporto della divisione Salute della Famiglia, delle donne e dei bambini che l’organizzazione internazionale pubblicherà nelle prossime settimane.
“C’è un rapporto diretto tra la qualità dell’energia utilizzata nelle abitazioni e la parità di genere. L’attitudine a confinare le donne in casa, maggiormente esposte all’inalazione di agenti inquinanti e altamente nocivi per la salute è una delle più grandi barriere alla salute delle donne”, dice Bustreo.
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Il rapporto di prossima pubblicazione è incentrato sulle fonti energetiche utilizzate nelle abitazioni alle quali sono esposte milioni di donne. Sono tantissime quelle che usano combustibili inquinanti e altamente nocivi per la salute come carbone e letame. Il numero delle persone esposte a queste sostanze pericolose è in aumento: è salito dai 2,8 miliardi nel 2012 ai 3,1 miliardi attuali, pari al 43% della popolazione mondiale.
Con quali effetti? Inalare i fumi di questi combustibili è un fattore di rischio per la salute di uomini e donne che vivono nei Paesi a basso e medio reddito ed è fra le prime cause di malattie non trasmissibili come ictus, malattie polmonari ostruttive croniche, cancro ai polmoni e malattie cardiache.
Donne e bambini più esposti a sostanze tossiche anche per questioni di genere
“La disparità di genere è una minaccia per la salute delle donne. In molti Paesi, soprattutto quelli poveri e in via di sviluppo, l’attitudine a confinare le donne in casa rappresenta la più grande barriera non solo contro il progresso e l’uguaglianza sociale, ma anche per lo stato di salute di milioni di donne e ragazze”, dice Flavia Bustreo che ricorda l’importanza dell’accesso universale all’energia pulita e sostenibile.
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In questa giornata il pensiero va dunque alle donne che hanno perso la vita con l’auspicio di garantire a tutti, in particolare a donne, bambini e adolescenti, il pieno accesso ai servizi di prevenzione, cura e trattamento ovunque nel mondo.
In occasione della Festa della Donna Humanitas aderisce all’appello del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha proposto di abbassare le bandiere tricolore in segno di lutto per tutte le vittime di femminicidio.