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Mara Galeazzi: la salute… sulle punte

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Diplomata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala con il massimo dei voti, Mara Galeazzi, 31 anni, bresciana, vive a Londra da tredici anni ed è una delle stelle del Royal Ballet, una delle più importanti compagnie di balletto del mondo. L’abbiamo incontrata durante una pausa alla Royal Opera House per cercare di capire qualcosa di più sulla sua professione.
“Una ballerina – spiega – deve sviluppare una muscolatura particolare. Il muscolo deve essere infatti morbido ed elastico per garantire una maggiore flessibilità: per ottenere questo bisogna esercitarsi allungandolo e nello stesso tempo rinforzandolo”.

Quali sono i muscoli su cui bisogna lavorare di più?
“Sicuramente i più importanti da sviluppare sono i glutei, gli adduttori, gli scapolari e soprattutto gli addominali, che aiutano a bilanciare il corpo e permettono di usare le articolazioni e il resto della muscolatura in modo corretto. Lavorare male può creare diversi problemi. Innanzitutto è sempre in agguato il rischio di tendiniti, per non parlare dei problemi alle anche, alle caviglie, alla schiena. Sono problemi quasi sempre causati da sforzi eccessivi, da carenza di esercizi e riscaldamento e, molto importante, dalla malnutrizione. Bisogna stare sempre molto attenti anche perché poi, per evitare il rischio di peggioramento e per recuperare al meglio, è sempre richiesto molto riposo, il che comporta ovviamente un’interruzione dell’attività”.

Per mantenere al top la preparazione atletica che tipo di attività svolge?
“La ginnastica preparatoria è fondamentale per mantenere il fisico sempre attivo e forte. Questo ovviamente non vale solo per noi danzatori, ma è molto importante anche in generale, perché permette di tonificare i muscoli.
C’è poi, nello specifico, il ‘pilates’, un tipo di ginnastica che nel nostro lavoro è fondamentale, è alla base della nostra attività. Questa tecnica usa macchinari speciali che ci permettono di esercitarci in modo corretto concentrandoci sui punti del nostro corpo che, in un determinato momento, sono più importanti. ‘Sforzare non aiuta a migliorare’ e una concentrazione equilibrata è la miglior cura per il corpo”.

Al di là della normale attività ginnica, come cura gli aspetti più legati alla danza?
“Prima di arrivare alle prove e agli spettacoli ci si deve preparare con la ‘lezione’ o ‘classe’, in cui ci si concentra sull’aspetto tecnico ed essenziale della danza. La ‘lezione’ è composta da esercizi puramente classici che cominciano alla sbarra con semplici passi a terra. Dopodiché si passa al centro dove si ripetono più o meno gli stessi esercizi, ma senza l’aiuto della sbarra. Nell’ultima parte della ‘classe’ abbiamo i piccoli e grandi salti e, a volte, ma solo per le donne, il riscaldamento con le scarpette da punta”.

E il teatro come aiuta in queste fasi di preparazione?
“La Royal Opera House tiene molto a questo aspetto. Al Royal Ballet possediamo una quantità di macchinari e fisioterapisti che ci permettono di mantenerci sempre in forma corretta. I nostri fisioterapisti lavorano sei giorni alla settimana e sono sempre a nostra disposizione”.

Quanto è importante la salute nella danza?
“E’ fondamentale. Al Royal Ballet abbiamo un dietologo sportivo che cura i problemi che, purtroppo, sono comuni nel nostro lavoro, primo fra tutti l’anoressia, che fortunatamente non è così frequente nella nostra compagnia”.

La danza impone delle diete particolari?
“Assolutamente no. L’importante è avere un’alimentazione equilibrata, bere tanta acqua per conservare la muscolatura tonificata, dormire, riposare nei momenti di difficoltà e soprattutto mantenere concentrazione e lucidità mentale”.

Ci può anticipare qualcosa sui suoi prossimi impegni?
“A giorni ballerò a Bruxelles accanto ad altre star del balletto europeo per raccogliere fondi per la lotta all’Aids. L’8 febbraio sarò poi in Italia, al Teatro Grande di Brescia, con Mara in Motion, il mio primo spettacolo italiano, organizzato dall’associazione “Soroptimist”, che devolverà i ricavi alla lotta contro la leucemia infantile: è uno spettacolo a cui tengo molto perché mi permette di sostenere una buona causa e di danzare, dopo molto tempo, nel mio Paese. Poi ci sono gli impegni con il Royal Ballet: prima ‘Manon’ e la ‘Sagra della Primavera’ di MacMillan, poi ‘Sinfonia in Do’ di Balanchine, un balletto che adoro, e infine la tournée in Giappone”.

Di Mauro Beretta

Per altre informazioni su Mara Galeazzi: www.maragaleazzi.com

Foto di Yuko Miyazawa