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ABC: tre lettere per il rischio ictus in caso di fibrillazione atriale

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ABC: tre lettere per un nuovo calcolatore con cui misurare il rischio di ictus nei pazienti colpiti da fibrillazione atriale. A proporlo è un gruppo di ricercatori dell’Università di Uppsala (Svezia) sulle pagine della rivista European Heart Journal.

Le tre lettere ABC fanno riferimento a tre parametri da valutare per misurare il rischio di ictus: A sta per “age”, ovvero l’età del paziente; B si riferisce a due biomarcatori cardiaci; C alla “clinical history”, alla storia clinica del soggetto: in caso di precedente ictus o attacco ischemico transitorio le probabilità di essere colpito da ictus sono maggiori.

Il nuovo calcolatore è stato messo a punto e validato dai ricercatori su 14.701 pazienti con fibrillazione atriale seguiti in media per 1,9 anni. Poi l’algoritmo è stato testato ancora su altri 1400 pazienti seguiti in media per 3,4 anni.

(Per approfondire leggi qui: La fibrillazione atriale è più pericolosa per gli uomini?)

Perché la fibrillazione atriale è un fattore di rischio di ictus?

«La fibrillazione atriale è una delle cause principali di ictus e la prima causa di ictus cardioembolico. Se gli atri del cuore non si contraggono efficacemente il sangue può ristagnare in una sorta di “sacca” che si chiama auricola. Qui possono formarsi aggregati di piastrine e in seguito trombi che possono embolizzare verso il cervello o gli arti superiori/inferiori causando ictus o embolie periferiche», risponde il dottor Maurizio Gasparini, responsabile dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’ospedale Humanitas.

Secondo i ricercatori il calcolatore ABC riesce a calibrare il rischio ictus meglio di quelli già in uso e può portare a migliori strategie di intervento nei pazienti che soffrono di fibrillazione atriale. L’attuale calcolatore (CHA2DS2-VASc score) considera diversi parametri: ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, scompenso cardiaco, pregresso ictus, età e sesso.

ABC ha speranze di scalzare questo calcolatore?

«Difficile che questo nuovo calcolatore possa sostituire il precedente ormai inserito in tutte le linee guida internazionali. Sicuramente ha degli aspetti innovativi che lo rendono di facile utilizzo – il fatto di considerare i due biomarcatori e quindi, in tutto, solo 4 parametri; tuttavia, fin quando non sarà accettato dalle società scientifiche americane, sarà difficile vederlo completamente diffuso nella pratica clinica».

(Per approfondire leggi qui: Cuore, fibrillazione atriale fa aumentare di 5 volte il rischio di ictus)

Indipendentemente dal tipo di calcolatore usato, come intervenire se il punteggio classifica il paziente a rischio di ictus? «Si cerca di eliminare il fattore che causa questo aumento di rischio di ictus, ovvero la fibrillazione atriale, con dei farmaci o con un intervento di ablazione transcatetere. Inoltre, particolarmente nei casi in cui non sia possibile eliminare la fibrillazione atriale, si deve scoagulare il paziente che presenta valori di rischio elevati; proprio per tale motivo viene attualmente utilizzato il CHA2DS2-VASc score, e, magari nel prossimo futuro, l’ABC score», conclude il dottor Gasparini.

 

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