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Diagnosi

Ecocardiografia transesofagea per via endoscopica

04/06/2018

Che cos’è l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

 

L’ecocardiografia è una tecnica con cui si osservano il cuore e il flusso sanguigno attraverso le valvole utilizzando gli ultrasuoni. A differenza delle radiazioni impiegate in radiologia, gli ultrasuoni non sono nocivi, non è dunque indispensabile alcuna precauzione e l’esame può essere effettuato su qualsiasi paziente molteplici volte (anche nelle donne in gravidanza).

 

A che cosa serve l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

 

L’ecocardiografia consente di ricavare dati sulla contrattilità del cuore, sulla morfologia delle sue valvole e sul flusso del sangue nelle sue cavità, sia a riposo che dopo l’attività fisica o l’assunzione di un medicinale.

L’ecocardiografia transesofagea costituisce un esame di secondo livello, utile solitamente nel caso in cui l’ecocardiogramma transtoracico venga considerato insufficiente o non interpretabile rispetto al quesito clinico; talvolta può essere direttamente prescritto come esame d’elezione: esistenza di disturbi difficilmente identificabili, come rare malformazioni congenite, patologie dell’aorta toracica o difetti articolati delle valvole cardiache.

 

Sono previste norme di preparazione?

 

Per effettuare l’ecocardiogramma transesofageo è indispensabile essere a digiuno dalla mezzanotte che precede il giorno dell’esame. I farmaci possono essere assunti cercando di bere soltanto la minima quantità sufficiente per assumere i medicinali. In caso di diabete è necessario consultarsi con il proprio medico per stabilire la dose idonea di insulina che dovrà essere ovviamente diminuita per il digiuno.

 

Chi può effettuare l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

 

Non esistono specifiche controindicazioni all’ecocardiografia: tutti possono sottoporsi all’esame.

 

Come funziona l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

 

Il paziente deve allungarsi a petto nudo sul lettino dell’ecografista, che gli collocherà degli elettrodi sul petto. Successivamente l’ecografista applicherà uno specifico gel sul petto del paziente e sul trasduttore, una sonda che, posizionata sul torace, emana gli ultrasuoni che, riflessi e rielaborati dall’apparecchio, consentono di osservare il cuore e le sue strutture. La sonda sarà spostata sul petto con una lieve pressione. Al paziente potrebbe essere chiesto di restare immobile o di respirare intensamente. Alla fine dell’esame gli elettrodi verranno tolti e non resterà che pulirsi dal gel presente sul petto. Il paziente deve privarsi di eventuali occhiali e protesi, distendersi sul fianco e adagiarsi con busto e collo lievemente flessi verso le gambe. In seguito dovrà deglutire una sonda simile a quella utilizzata per la gastroscopia, infilata mediante un boccaglio posizionato tra i denti. La durata totale dell’esame è approssimativamente di 10-15 minuti.

 

L’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica è dolorosa o pericolosa?

 

L’ecocardiografia transesofagea non è dolorosa né pericolosa, ma il transito della sonda tramite la bocca potrebbe originare un certo fastidio. Per questa ragione, per ottimizzare la tolleranza alla manovra, il medico o il personale infermieristico eseguono una anestesia locale (spruzzando uno spray in gola), alla quale possono aggiungere, nei soggetti più sensibili, un leggera sedazione per via endovenosa. In tal caso, potendo essere diminuito lo stato di vigilanza, dopo l’esame non sarà possibile guidare o compiere attività che necessitino di una particolare attenzione per almeno 5-6 ore.

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