Alcuni credono che le capacità cognitive del cervello non siano influenzate né dall’alimentazione che si segue né dal praticare attività fisica. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla professoressa Michela Matteoli, responsabile del Programma di Neuroscienze dell’ospedale Humanitas e direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR.
“Falso. Fare attività fisica e seguire un’alimentazione ricca di omega-3 e povera di zuccheri è un modo eccezionale, e scientificamente provato, per migliorare la potenza del cervello. È stato dimostrato infatti che praticare un genere di attività fisica come la corsa stimoli il cervello a produrre una quantità maggiore del fattore neurotrofico cerebrale BDNF che potenzia la funzione delle nostre sinapsi, le centraline che smistano tutte le informazioni che provengono dai neuroni, favorisca la formazione di nuovi neuroni nel nostro cervello nel corso di tutta la vita e abbia anche un importante effetto antidepressivo – spiega l’esperta. – Mantenere il cervello sotto allenamento cognitivo e associare un training fisico almeno tre volte alla settimana, cioè eseguire attività che impegnino il cervello oltre che il corpo in una qualche attività praticata magari non da soli ma in un contesto sociale, risulta essere estremamente efficace nel mantenere il cervello in salute. Se all’attività fisica si associa anche un’alimentazione amica del cervello, cioè con cibi a basso contenuto di grassi, ricchi di Omega-3 come il pesce, per esempio, un ridotto consumo di bevande zuccherine a favore di un maggior consumo di acqua, frutta e verdura, il cervello ne ricava ulteriori benefici in termini di potenza cerebrale e salute. In particolare il cervello ama un’alimentazione ricca di verdure a foglia larga, come gli spinaci, e le crucifere, come cavolfiori e broccoli, che preservano più a lungo le sue capacità cognitive, oltre alla frutta secca, mandorle e noci, contenenti alti livelli di magnesio, che aiutano a rallentare il declino cognitivo e hanno azione infiammatoria sul cervello.”