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Carni rosse, Mantovani: “Da Oms un segnale d’attenzione agli stili di vita”

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Il report su carni rosse e processate e rischio cancro dev’essere letto «con saggezza, come un segnale di attenzione ai nostri stili di vita». Così il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University sulla decisione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) di inserire la carne processata fra le sostanze certamente cencerogene e la carne rossa fra quelle probabilmente cancerogene. Il professore è intervenuto al programma Moebius di Radio 24.

(Per approfondire leggi qui: Carni rosse lavorate e rischio tumore: “Attenzione agli allarmismi”)

La lista in cui è stata inserita la carne processata contiene 118 sostanze associate a un aumento di rischio di cancro. Tra queste il fumo di sigaretta e l’alcol.

Ma come fanno queste sostanze ad incrementare il rischio di cancro?

«Alcune di queste sostanze – spiega il professor Mantovani – contengono o generano dei carcinogeni. Ad esempio nella carne cotta, in particolare cotta alla brace, si generano delle sostanze, gli idrocarburi policiclici, che sappiamo da più di un secolo causare il cancro».

«Un secondo meccanismo ha a che fare con il processo dell’infiammazione: nel caso dell’alcol, ad esempio, il suo consumo eccessivo causa un’infiammazione cronica del fegato su cui si innesta il processo di formazione di un tumore», aggiunge lo specialista.

Nel caso del fumo sono presenti entrambi questi meccanismi: «Di per sé il fumo contiene grandissime quantità di carcinogeni che causano mutazioni genetiche. Ma indipendentemente dalla quantità di sigarette fumate, ci sono situazioni infiammatorie che aumentano il rischio di cancro come la Broncopneumopatia cronica ostruttiva».

E per la carne processata o rossa?

«Non abbiamo ancora le idee chiarissime sul perché il suo consumo eccessivo aumenti il rischio di cancro. È molto probabile però che la carne, o il tipo di dieta che seguiamo, cambi e influenzi il microbioma, l’universo dei microbi che vive nel nostro organismo, e quindi cambi lo stato di infiammazione nel nostro intestino. In particolare per il cancro del colon-retto il rischio di sviluppare un tumore aumenta in associazione con il consumo eccessivo di carne. Tuttavia l’aumento di rischio è modesto».

(Per approfondire leggi qui: Carne rossa e rischio cancro: “L’importante è moderare il consumo”)

Pertanto «il segnale che ci arriva dall’Oms è un segnale di attenzione al nostro stile di vita. Mangiamo troppo, e infatti abbiamo un problema di obesità, che fra l’altro aumenta il rischio di cancro, e lo facciamo in modo sbilanciato: il consumo di vegetali, soprattutto freschi, è insufficiente. Attenzione anche alle diete iperproteiche basate sul consumo di carne per dimagrire in fretta».

In conclusione il consiglio del professor Mantovani per uno stile di vita sano riassunto in una formula, 0-5-30: «0 sigarette di qualsiasi tipo, 5 porzioni al giorno di frutta o verdura fresca e 30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato».

(Per approfondire leggi qui: Expo e salute: quali sono gli stili di vita più corretti?)