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Giornalismo scientifico: è morto Marabotto

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Il mondo della sanità scientifica perde una delle firme più autorevoli del settore in Italia, Francesco Marabotto. Pluripremiato anche con la medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica come benemerito della Sanità, avrebbe compiuto 59 anni il prossimo 22 luglio. Aveva da pochi mesi lasciato la redazione Notiziari Specializzati, che aveva guidato come caporedattore. Il suo rigore ha distinto tutta la sua attività professionale. Lascia la moglie Daniela De Robert, giornalista del Tg2. Ha seguito tutti i più importanti eventi di sanità e di medicina attraversati dal nostro Paese negli ultimi 40 anni, dalla scoperta dell’Aids alle grandi vicende come quella Di Bella, raccontando i passi avanti della medicina senza dimenticare la cronaca. “Era un professionista – ricorda Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo)– di grandissima umanità, competenza e disponibilità, perché con la sua sensibilità riusciva sempre a cogliere, con arguzia e intelligenza, la complessità del mondo sanitario. Sarà molto difficile dimenticarlo. Era davvero prezioso ed è una grave perdita per la sanità, che non sempre ha rapporti facili con il mondo della comunicazione. Lui invece riusciva a capire e mettere insieme le esigenze di tutti con grande intelligenza e sensibilità. Esprimo la mia forte vicinanza alla sua famiglia e ai suoi collaboratori’”. Francesco Marabotto incarnava quel modello di informazione corretta e completa, che un tempo compariva nei manuali di giornalismo e che lui ha saputo interpretare al meglio in un settore, quello della Salute, della Sanità e della Ricerca biomedica, dove quel principio di buon giornalismo è, se possibile, ancor più importante. Anche per questo, i giornalisti dell’Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione), associazione che ha nello statuto “la promozione di una corretta e completa divulgazione medico-scientifica”, sono profondamente addolorati per una perdita che è di tutto il giornalismo italiano. Ma oggi l’Unamsi saluta anche l’amico con cui ha collaborato alla riuscita di numerose iniziative e progetti, apprezzandone l’umanità, la correttezza, la professionalità, l’entusiasmo che ha sempre messo nella voglia di far crescere questo settore del Giornalismo. Basti qui ricordare il suo decisivo contributo alla realizzazione delle sei edizioni delle Borse di Studio Unamsi in Giornalismo Medico Scientifico che hanno portato alla professione e all’ANSA colleghi di valore.

A cura di Simona Camarda