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Unamsi: quando la sanità diventa solidale

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 Uno strumento diagnostico affidabile, pratico e maneggevole, che ha permesso di garantire cure migliori e personalizzate anche in ambienti difficili, condizioni disagiate e situazioni d’emergenza.

Così Apurimac, Emergency, Medici con l’Africa Cuamm e Medici senza frontiere – quattro Onlus in prima linea per l’assistenza sanitaria nei Paesi poveri – promuovono l’esperienza fatta tra Perù, Sierra Leone, Etiopia e Haiti con i mini ecoscopi tascabili messi a loro disposizione nell’ambito di un progetto promosso da Unamsi (Unione nazionale medico scientifica di informazione), in collaborazione con le quattro associazioni no profit. I risultati dell’iniziativa, lanciata un anno fa con il supporto non condizionato di GE Healthcare, sono stati presentati il 29 maggio a Milano.

 

Migliore assistenza sanitaria in contesti disagiati

Ciascuna Onlus ha ricevuto un ecoscopio “Vscan” e, dopo un periodo di formazione, lo ha utilizzato all’interno di un progetto specifico per sei mesi. Nel complesso, riassumono i protagonisti, i risultati evidenziano che «questo strumento, previa adeguata formazione dei medici utilizzatori, ha permesso di aumentare l’accesso alle cure e migliorare la qualità dell’assistenza offerta dalle Onlus in contesti territorialmente disagiati, offrendo informazioni affidabili che hanno influenzato le scelte terapeutiche, in particolare nell’ambito dell’urgenza ed emergenza chirurgica».

«I responsabili delle varie Onlus hanno raccolto i dati sul campo, permettendoci di verificare gli esiti dell’impiego dell’ecoscopio in diversi ambiti clinici, dall’ostetricia alla pediatria, dalla medicina generale alla chirurgia d’urgenza – riferisce Franco Marchetti, medico, giornalista e coordinatore scientifico Unamsi del progetto – Con risultati interessanti e incoraggianti, che hanno portato alla constatazione che il mini ecoscopio è utile non solo per le diagnosi di primo livello fatte dai medici di base, ma anche in situazioni di emergenza».  

 

Un primo passo verso una sanità più solidale

«Abbiamo deciso di dare vita a questo progetto – afferma Francesco Brancati, presidente UNAMSI –, perché siamo convinti che potrà contribuire in maniera concreta ad aumentare e migliorare l’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo, dove l’arretratezza e l’isolamento normalmente non permettono di fornire ai pazienti le cure adeguate. I risultati di questa iniziativa sono complessivamente positivi, pertanto speriamo che questo sia solo un primo passo verso una nuova sanità più “solidale” e che il progetto possa rappresentare un esempio per altre realtà che si trovano a operare in contesti simili».

«Siamo entusiasti dei risultati di questa iniziativa, che abbiamo voluto supportare per il suo alto valore scientifico e sociale – dichiara il presidente di GE Healthcare Italia, Marco Campione –. Il progetto Unamsi è una risposta concreta alle esigenze sanitarie dei Paesi in via di sviluppo, una sfida impegnativa ma anche stimolante. Migliorare l’accesso alle cure costituisce uno dei principali obiettivi dell’iniziativa “healthymagination” di GE Healthcare, che mira a offrire migliori cure al maggior numero di persone possibile, riducendo al tempo stesso i costi sanitari».

(fonte: Adnkronos Salute)