Benessere

Antibiotici, le regole contro l’abuso

Argomenti

In Europa si fa un uso scorretto degli antibiotici, che vengono utilizzati sempre più spesso per raffreddori, influenze stagionali e piccole infezioni. La guida per evitare il ricorso indiscriminato a questi farmaci.

Un recente studio condotto in Inghilterra su un campione di circa 1800 persone ha dimostrato un uso scorretto da parte della popolazione degli antibiotici: essi vengono infatti utilizzati sempre più frequentemente per guarire semplici raffreddori, influenze stagionali e piccole infezioni. Dallo studio emerge che più del 25% dei pazienti ritiene che per curare queste malattie sia opportuno ricorrere a farmaci antibiotici. Un uso indiscriminato ed irrazionale degli antibiotici, assunti senza prescrizione medica, porta a sviluppare resistenze ai farmaci da parte dei batteri contro i quali i farmaci sono diretti, rendendoli così meno efficaci o del tutto inefficaci quando realmente necessario.

“L’abuso di antibiotici può avere conseguenze gravi – spiega Chiara Oggioni, medico Responsabile dell’Ufficio Epidemiologico di Humanitas – poiché può determinare un significativo problema di salute pubblica, come è stato dimostrato anche dall’European Centre for Disease Prevention and Control. I microrganismi sottoposti al contatto con gli antibiotici, a volte anche a causa di terapie inappropriate, sono infatti costretti a una rapida evoluzione genetica che li rende più aggressivi e difficili da debellare”. Di uso corretto di antibiotici e delle strategie da mettere in atto per ridurre la farmaco-resistenza si è discusso in occasione della recente Giornata Europea degli Antibiotici. Le infezioni sostenute da microrganismi resistenti agli antibiotici provocano ogni anno 25mila decessi in Europa. A fronte di questo dato, la Commissione Europea ha deciso di intervenire con forza, proponendo agli Stati membri la firma di un documento che raccoglie 12 azioni mirate, da attuare nei prossimi cinque anni, per promuovere un corretto uso degli antibiotici e per contrastarne il fenomeno della resistenza.

Tutti i medici, non solo quelli di base, sono perciò chiamati a riflettere sul tema. A tal proposito, la scorsa estate sono state messe a punto da alcuni medici di Humanitas, coordinati dalla dott.ssa Paola Morelli, Infettivologa dell’ospedale, le “Linee guida per un approccio razionale alla terapia antibiotica”. Si tratta appunto di alcune regole indispensabili al fine individuare in quali casi è necessario somministrare l’antibiotico e con quali modalità. Queste ultime saranno implementate nei prossimi mesi e verificate, tramite un controllo delle cartelle cliniche, per valutarne la corretta applicazione. Purtroppo è ancora diffusa la convinzione che l’antibiotico sia la panacea contro tutti i mali. “In realtà esso va impiegato da subito – continua la dott.ssa Oggioni – solo in presenza di alcune patologie, come la polmonite, che comportano un rischio effettivo per la sopravvivenza dell’individuo. Nella maggior parte dei casi, invece, sono raccomandabili l’impiego dei tradizionali farmaci sintomatici e indagini di laboratorio. Solo una volta che si è in possesso dell’antibiogramma si potrà mettere a punto una terapia mirata ed efficace.

Le cosiddette terapie ad “ombrello” o “a copertura” sono quindi oggi sconsigliate, i farmaci vanno assunti solo in seguito al consulto con il medico, il quale a sua volta deve ricorrere ad un uso ragionato e limitato di questi farmaci. Assumere antibiotici laddove non necessario, come nel caso dei tradizionali virus influenzali, porta non solo allo sviluppo di resistenza verso questi farmaci ma anche a contrarre disturbi più o meno gravi, come lo sviluppo di disturbi gastroenterici, dovuti all’alterazione della flora batterica intestinale. Nei casi più seri, le terapie antibiotiche prolungate possono addirittura favorire lo sviluppo di altre infezioni batteriche, quali le diarree da Clostridium difficile, che possono degenerare in un disturbo cronico dell’intestino che andrà curato con una nuova terapia antibiotica specifica. Un’altra situazione sulla quale è necessario porre attenzione è l’uso appropriato dell’antibiotico come forma di profilassi pre-operatoria. Anche in questo frangente è necessario attenersi scrupolosamente alle Linee Guida del Ministero della Salute, recepite ed implementate in Humanitas dal 2010, che prevedono un impiego razionale del farmaco, che andrebbe limitato esclusivamente al periodo precedente e intercorrente l’intervento chirurgico”.

A cura della Redazione