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Radiazioni nucleari: effetti sull’organismo

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Si riaccende il dibattito sul nucleare, sugli effetti sulla salute e sulla contaminazione dei cibi: quali i reali pericoli?

radizioni nucleari rimedi e rischiL’emergenza radiazioni in Giappone ha riacceso anche da noi il dibattito sull’energia nucleare. Le preoccupazioni maggiori riguardano gli effetti sulla salute, nel breve e nel lungo periodo, e la contaminazione dei cibi. Ma quali sono i veri rischi del nucleare? “Esistono diverse tipologie di esposizioni alle radiazioni – chiarisce il dott. Michele Lagioia, direttore medico di presidio dell’Istituto Clinico Humanitas -. Quelle che riguardano attualmente la centrale di Fukushima sono profondamente diverse da quelle sprigionate da una bomba atomica. La centrale giapponese sta rilasciando cesio e iodio, motivo per cui alla popolazione colpita vengono somministrate pastiglie di iodio“.

Le radizioni e il rischio per la tiroide. Il rimedio è assumere iodio

Lo iodio radioattivo colpisce la tiroide e il tumore alle tiroide si previene appunto saturandola con iodio e rendendola “non captante”. Continua lo specialista: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce che si può ridurre il rischio di tumore tiroideo a lungo termine se le pastiglie vengono assunte prima oppure immediatamente dopo l’esposizione. Nel caso del disastro giapponese le autorità sanitarie stanno mettendo in atto questo secondo rimedio”.
Si può venire a contatto con le sostanze dannose sia per inalazione sia per ingestione, si prevengono quindi le conseguenze negative sull’organismo restando a distanza dalla zona colpita ed evitando di mangiare alimenti contaminati. Ma quali sono i reali rischi per la salute? “I rischi possono essere acuti o cronici – continua il dott. Lagioia -. Nell’immediato, in caso di esposizioni a radiazioni eccessive, si avranno arrossamento cutaneo, perdita di capelli, sindrome acuta da esposizione ionizzante. La fase acuta coinvolge solo le persone che si trovavano sul posto al momento dell’incidente e quelle che ci sono andate successivamente per gestire il disastro”.

Le radiazioni nucleari portano ad un aumento di leucemie e altre forme tumorali

I rischi cronici invece riguardano l’interferenza delle sostanze radioattive con il Dna. “L’unico riferimento a questo proposito è ciò che accadde in Giappone nel 1945, la catastrofe di Chernobyl del 1986 è infatti ancora troppo recente – spiega ancora l’esperto -. Entro dieci anni da Hiroshima e Nagasaki si registrò un aumento dei casi di leucemia e a più di dieci anni dall’esposizione si registrò un aumento delle altre forme tumorali, con eccezione per il tumore della tiroide, che ebbero un picco di incidenza precoce. Nell’attuale emergenza giapponese poco più di un centinaio di civili, esclusi gli addetti ai lavori, sono stati interessati agli effetti acuti dell’esposizione alle radiazioni e per quel che riguarda gli effetti cronici occorrerà aspettare una decina di anni per poter valutare”.

I rimedi per evitare la contaminazione nucleare

Per ridurre i rischi è importante limitare il consumo di vegetali, latte e derivati prodotti nelle vicinanze della zona interessata, così come le autorità giapponesi hanno disposto. “Occorre però tenere conto della grande influenza della meteorologia – conclude il dott. Lagioia -, una pioggia radioattiva può infatti contaminare anche una zona distante un centinaio di chilometri. Anche l’Italia, così come altri Paesi europei, ha preso precauzioni ed è stata bloccata l’importazione di prodotti alimentari dal Giappone. Infine i consigli dati dal governo di Tokio ai cittadini, generici ma preziosi: chiudersi in casa, chiudere i sistemi di ventilazione, non tenere in casa gli abiti che si indossavano al momento dell’incidente, consumare senza paura gli alimenti sigillati, che non possono essere stati contaminati”.

A cura della Redazione