Stagioni

Picco dei contagi dell’influenza a Gennaio

Argomenti

Secondo gli esperti, è proprio questo il periodo di picco dei contagi. Ma per vaccinarsi ormai è tardi.

Le previsioni epidemiologiche parlano di un picco dell’influenza in arrivo a gennaio, dopo un inizio d’inverno tutto sommato tranquillo. Prepariamoci quindi a un mese (o più) di contagi in aumento e a fronteggiare febbre e starnuti. Anche se ormai per il vaccino è troppo tardi. Il dott. Michele Lagioia, vicedirettore sanitario di Humanitas e direttore medico di presidio, spiega le dinamiche influenzali dei prossimi mesi.

Dott. Lagioia, il picco di gennaio è una sorpresa?

“Tutt’altro, era prevedibile dal punto di vista epidemiologico, sia guardando ai dati internazionali, sia a quelli nazionali e lombardi (qui le tabelle della Regione). Tra la fine di novembre e i primi di dicembre scorsi abbiamo avuto segnali dell’inizio della propagazione dell’influenza, ma la situazione era rimasta tranquilla, con un numero trascurabile di virus isolati. Dalla 50-52esima settimana poi la curva ha cominciato a salire, fino a un’incidenza di circa 2 casi ogni mille abitanti. È previsto che tra l’inizio di gennaio e la 15esima settimana del nuovo anno avremo il vero picco. Si tratta tuttavia di un andamento tipico, di una dinamica che si svolge nello stesso modo fin dal 2004. Solo il 2009 ha fatto eccezione, quando l’influenza ha avuto il proprio boom in forte anticipo”.

Come si distribuisce l’incidenza nella popolazione?

“C’è una stratificazione a seconda dell’età. Da 0 a 5 anni ad esempio l’incidenza arriva in questo momento al 6 per mille, mentre sopra i 65 anni non supera lo 0,5. I virus isolati finora sono per lo più H1N1 (particolare questo simile al 2009), meno del 10 per cento è rappresentato da virus di tipo B, cioè gli stagionali ‘attesi’ in senso stretto. Se il picco di diffusione sta seguendo un andamento prevedibile infatti, la sua composizione è anomala: l’H1N1 sta soppiantando i virus stagionali più velocemente di quanto si credesse. Questo comporta che gli anziani siano per ora poco colpiti, con anche poche complicanze, proprio perché sono più protetti contro un virus, l’H1N1, che hanno già ‘conosciuto’ negli anni ’40. I bambini invece si ammalano velocemente, perché incontrano il virus per la prima volta”.

È utile vaccinarsi adesso?

“Non solo è inutile, ma è anche sconsigliabile. Ormai è troppo tardi, per maturare l’immunità indotta dal vaccino ci vogliono almeno 2-3 settimane e di solito le campagne di profilassi partono due mesi prima del picco previsto, proprio per giocare d’anticipo sul virus. Adesso siamo a ridosso della massima diffusione, a partire dalle prime settimane di gennaio i casi passeranno da 2 a 7 fino a 10 ogni mille abitanti. Chi si è vaccinato contro l’influenza nei mesi scorsi è comunque al sicuro e coloro che lo hanno fatto contro l’H1N1 lo scorso anno è ancora coperto per questo virus”.

A cura della Redazione