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La salute in alta quota

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Il dottor Carlo Savasta, cardiologo presso Humanitas Gavazzeni di Bergamo, spiega alcuni accorgimenti utili per affrontare l’alta quota per chi soffre di cuore e quali sono gli sport più indicati.

Montagna: ci sono controindicazione per chi soffre di cuore?
Bisogna tenere presente che i rischi aumentano quando il cardiopatico si espone a temperature basse e ad alta quota. Premesso che per il cardiopatico l’inverno ideale lo dovrebbe trascorrere al mare, per le temperature miti e l’altitudine praticamente nulla, che consentono al cuore di fare sforzi decisamente minori; per il cardiopatico l’altitudine consentita è di 1000-1500 metri.

A cosa sono dovuti i problemi dell’alta quota?
I problemi dell’alta quota sono legati alla riduzione della pressione atmosferica e quindi ad una minore saturazione di ossigeno nell’aria; il sangue viene meno ossigenato e porta meno nutrimento al cuore, ciò, in un soggetto cardiopatico ischemico, può favorire l’insorgenza della sintomatologia anginosa. Con la riduzione della pressione atmosferica, si ha un aumento delle resistenze vascolari e quindi un innalzamento della pressione arteriosa, che deve essere controllata più frequentemente. È anche bene esporsi ben coperti per non rischiare gli sbalzi termici e mantenere una temperatura corporea costante.
Dato che i primi disturbi spesso vengono proprio in montagna, chi non sa di essere cardiopatico, ma anche chi è già in cura, quindi sta seguendo una specifica terapia, deve prestare attenzione nel caso in cui si manifestino sintomi come dolore o peso al petto, senso di stringimento alla gola, fastidio al braccio, mancanza di respiro peggiore rispetto al passato e che comporta una limitazione fisica, senso di affaticamento. In questi casi, è meglio fermarsi, riposarsi e rifugiarsi in un luogo caldo, se possibile evitare di andare avanti nello sforzo e farsi visitare da un cardiologo al ritorno dalla vacanza per i dovuti accertamenti.

Cuore e sci: il cardiopatico lo può praticare?
Lo sci da discesa, dove facilmente si passa da 1000 a 2000 metri (dislivelli repentini), è sconsigliato a chi ha problemi di pressione o di coronarie. Mentre lo sci di fondo può andare bene, perché è uno sport ad elevata componente aerobica e quindi non comporta un grosso impegno cardiovascolare. Si pratica generalmente alla stessa altitudine, solitamente non troppo elevata ed è un tipo di sport in cui il corpo si riscalda molto. La frequenza cardiaca in allenamento deve mantenersi intorno al 70-80% della frequenza cardiaca massima teoricamente raggiungibile.

Quali altri sport praticare, allora?
Al cardiopatico si consiglia sempre di fare attività fisica, di tipo isometrico, cioè non di sforzo repentino o di sollevamento pesi. Le attività fisiche che vanno bene per il cuore sono passeggiare, correre, nuotare, andare in bicicletta. Il nuoto è uno sport che fa benissimo e non ha controindicazioni. Tutto deve essere fatto comunque con il dovuto allenamento; bisogna incrementare gradualmente l’attività fisica, perché il cuore, essendo un muscolo, con l’allenamento migliora le sue prestazioni, acquistando tono e forza. Nell’iperteso, il movimento favorisce una riduzione dei valori pressori. Sottosforzo, infatti, si ha una vasodilatazione periferica che porta il sangue ai muscoli, si riducono le resistenze sistemiche e la pressione cala.

A Cura di Francesca Di Fronzo