L’emicrania è una patologia molto comune tra le persone di sesso femminile. Si stima che in Italia una donna su tre ne sia affetta, il che ha portato a considerarla una malattia di genere. Ci sono diversi aspetti che differenziano questo disturbo tra i sessi: ad esempio, nelle donne si manifesta con forme più acute, sintomi più intensi e talvolta con una durata più lunga. Perché le donne ne soffrono di più?
Ne parliamo con il professor Maurizio Versino, neurologo di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.
Cause dell’emicrania: le variazioni ormonali
Gli ormoni femminili e le loro oscillazioni rappresentano i principali fattori che determinano le differenze di genere riscontrate nell’emicrania. Non è infrequente che questa patologia si sviluppi maggiormente dopo la prima mestruazione (menarca). La frequenza delle crisi emicraniche è infatti correlata alle variazioni ormonali legate al ciclo mestruale. Di conseguenza, le donne in età fertile possono soffrire di attacchi di emicrania in relazione con un momento specifico del loro ciclo, soprattutto nei giorni che coinvolgono le mestruazioni e l’ovulazione. Si registra un miglioramento durante la gravidanza, seguito da una ricomparsa dopo il parto e durante l’allattamento.
Nel periodo peri-menopausale, caratterizzato da maggiori oscillazioni dei livelli ormonali, l’emicrania può mostrare un transitorio peggioramento che si risolve con l’entrata in menopausa. In questa fase l’emicrania può migliorare ed in alcune donne, ma non necessariamente in tutte, diventare un ricordo.
Le conseguenze dell’emicrania
I disturbi emicranici compromettono ampiamente la qualità della vita delle persone che ne soffrono, soprattutto delle donne. Questo impatta sia sulla sfera emotiva che sulle relazioni familiari e sociali. Si tratta di un vero e proprio effetto invalidante che influisce sul sistema nervoso e genera ansia di attesa a causa della possibilità di un nuovo attacco emicranico.
L’imprevedibilità della malattia rende le donne particolarmente suscettibili dal punto di vista emotivo, e questi stati d’animo si aggiungono ai sintomi effettivi dell’emicrania, amplificando la gravità della situazione.
Durante un attacco emicranico, anche le attività quotidiane più semplici diventano pesanti e insostenibili: questo provoca un senso di frustrazione che aggrava ulteriormente la condizione delle persone che ne soffrono.