Diabete

Diabete gestazionale: sintomi e dieta consigliata

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Il diabete gestazionale rappresenta una delle complicanze più comuni durante la gravidanza. Solitamente viene diagnosticato tra la 24ª e la 28ª settimana di gestazione mediante un esame chiamato curva da carico orale, o curva glicemica, che consiste nell’assunzione di una soluzione contenente 75 grammi di glucosio.

Nella maggior parte dei casi, il diabete gestazionale regredisce dopo il parto, ma in alcuni casi può evolvere in diabete vero e proprio, generalmente di tipo 2. È di fondamentale importanza gestire questa condizione non solo per la salute della madre, ma anche per quella del bambino.

Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Laura Cassarà, specialista in Malattie del fegato e del ricambio presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano. 

Diabete gestazionale: che cos’è e quali sono i sintomi

Il diabete gestazionale è una condizione caratterizzata da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno e dopo i pasti, che viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza. Nella maggior parte dei casi, si risolve dopo la nascita del bambino.

Questo tipo di diabete si sviluppa a causa degli ormoni prodotti dalla placenta durante la gravidanza, come l’ormone lattogeno placentare (HPL), che interferiscono con l’azione dell’insulina, provocando un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. 

I sintomi, che in ogni caso non sono sempre presenti, possono essere:

  • cistiti ricorrenti;
  • aumento della sete e della diuresi;
  • disturbi alla vista.

Curva glicemica: quando fare l’esame?

L’esame della curva glicemica deve essere eseguito in caso di:

  • età materna avanzata (superiore ai 35 anni);
  • diabete gestazionale già sviluppato dalla madre in una precedente gravidanza;
  • precedente neonato in sovrappeso (> di 4,5 kg);
  • familiarità per diabete;
  • sovrappeso o obesità della madre prima della gravidanza.

Il test viene eseguito al mattino e prevede il prelievo di sangue per determinare la glicemia a digiuno. Successivamente, la paziente dovrà bere la soluzione zuccherata e verranno effettuati ulteriori prelievi di sangue dopo 60 e 120 minuti.

I valori della glicemia sono considerati diagnostici quando risulta:

  • glicemia a digiuno = > di 92 mg;
  • glicemia dopo un’ora = > di 180 mg;
  • glicemia dopo due ore = > di 153 mg.

Diabete gestazionale: conseguenze e prevenzione

Il diabete gestazionale può aumentare il rischio di complicanze durante la gravidanza, incluso il parto pretermine.

In particolare, un elevato livello di glicemia può:

  • favorire la crescita eccessiva del feto;
  • aumentare il rischio di sovrappeso o obesità nel bambino;
  • esporre la madre a un maggior rischio di ipertensione in gravidanza e diabete di tipo 2 dopo il parto;
  • aumentare il rischio di complicanze dopo il parto.

Per prevenire il diabete gestazionale è importante:

  • Non saltare i pasti e evitare di arrivare a tavola con un forte senso di fame;
  • Preferire metodi di cottura alla griglia, al forno o al vapore e consumare cibi a basso indice glicemico, come pasta e pane integrali, carni bianche, pesce e verdure;
  • Mantenere una regolare attività fisica;
  • Monitorare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue utilizzando un glucometro;
  • Affidarsi a un ginecologo di riferimento che potrà richiedere una consulenza con un diabetologo.

Diabete gestazionale: la dieta consigliata

Per quanto riguarda l’alimentazione, vanno evitati, o comunque ridotti, cibi ad alto indice glicemico (riso bianco, pane bianco e patate), fritti, formaggi grassi, dolci, bevande gassate, zucchero.

Durante la gravidanza, sarà necessario misurare regolarmente la glicemia prima e dopo i pasti fino al momento del parto. Questo monitoraggio sarà fondamentale per valutare l’andamento dei livelli di zucchero nel sangue. Sarà il diabetologo a fornire le indicazioni specifiche sulla frequenza con cui effettuare tali misurazioni, in base al quadro clinico della madre.

È importante seguire la dieta prescritta nel modo più accurato possibile. Naturalmente, piccole eccezioni occasionali sono consentite, ma è fondamentale mantenere una routine alimentare corretta e salutare, abbinata all’attività fisica.