D’estate è comune avere voglia di esporsi al sole per abbronzarsi. Tuttavia, è importante farlo con criterio e non sottoporre la pelle a eccessive esposizioni.
Ne parliamo con la dottoressa Marzia Baldi, responsabile Ambulatorio di dermatologia di Humanitas Gavazzeni.
Sole e pelle: perché il sole fa bene alla pelle?
Il sole è fondamentale per la pelle in quanto permette, tramite l’esposizione, l’attivazione della vitamina D. La vitamina D è necessaria per fissare il calcio nelle ossa, rafforzandole.
L’esposizione al sole attiva anche la produzione di melatonina, che tra le altre cose regola il ciclo del buonumore. Se però la pelle viene esposta troppo e senza protezioni, il sole può causare problemi anche gravi.
I danni del sole sulla pelle
Quando ci si espone troppo al sole, la pelle subisce danni che possono essere sia acuti, ovvero immediati, sia cronici, che quindi risultano visibili con il tempo.
Nella fase acuta le cellule producono alcuni mediatori dell’infiammazione e il rilascio di alcune sostanze che causano l’eritema, ossia l’arrossamento della pelle, e prurito. Nei casi più gravi possono comparire bolle e vescicole.
In questi casi, non bisogna esporsi ulteriormente al sole, ma applicare localmente delle creme che possano attenuare il rossore e il prurito.
Nella fase cronica (che nel tempo segue la fase acuta) il danno si verifica a livello del DNA delle cellule più profonde dell’epidermide.
Le cellule attivano in genere meccanismi di riparo del DNA danneggiato, ma nel caso di danni ripetuti, le cellule possono perdere la capacità di auto-ripararsi e potrebbero insorgere lesioni pre-tumorali, come le cheratosi attiniche, o tumorali della pelle come i carcinomi basocellulari e spinocellulari.
Fondamentale, quindi, non trascurare queste ultime lesioni: ognuno di noi può auto-esaminare la propria pelle, guardandosi, e richiedere una visita specialistica in caso si notino lesioni atipiche.
Cosa sono i fototipi?
Thomas Fitzpatrick, il padre della dermatologia moderna, ha diviso i diversi tipi di pelle in 6 fototipi. Il fototipo è la sintesi delle colorazioni della pelle associate ai colori di occhi e capelli. Il fototipo inoltre riflette la qualità e quantità di melanina presente nella pelle.
Conoscere il proprio fototipo permette di conoscere quali possono essere le reazioni che la pelle avrà durante l’esposizione al sole e che tipo di abbronzatura si potrà ottenere: in generale, in Italia, vi è prevalenza di fototipi intermedi persone che si possono scottare facilmente e si abbronzano poco.
- Fototipo 1: occhi chiarissimi, pelle diafana, efelidi, lentiggini e capelli rossi o biondi (il cosiddetto tipo irlandese): questo fototipo non si abbronza e si scotta.
- Fototipo 2: occhi e pelle chiari, capelli castano chiari o biondo scuro (il cosiddetto tipo tedesco): questo fototipo si abbronza pochissimo e si scotta.
- Fototipo 3: è il fototipo mediterraneo, con capelli castano, pelle chiara, occhi scuri. Si abbronza in modo graduale e si scotta moderatamente.
- Fototipo 4: occhi, capelli e carnagione scuri, pelle olivastra (il cosiddetto tipo mediterraneo scuro): si abbronza velocemente e con facilità e si scotta poco.
- Fototipo 5: occhi e capelli scuri, pelle scura (il tipo sudamericano o indiano) si abbronza sempre e mantiene a lungo un colorito intenso e uniforme.
- Fototipo 6: fototipo delle persone con pelle nera, e soffre meno di scottature ed eritemi.
A prescindere dal proprio fototipo, è sempre fondamentale proteggere la pelle dai danni dei raggi del sole, applicando prodotti con fattore di protezione solare (FPS o SPF).
Proteggersi dal sole: come scegliere la crema giusta
Le creme con fattore di protezione solare (FPS o SPF) sono dei presidi utili per non scottarsi, i nuovi filtri solari bloccano i raggi nocivi permettendo comunque alle persone di abbronzarsi senza danni. Molto Importante è la fotoprotezione della pelle dei bambini.
La pelle del bambino è molto sensibile e assorbe facilmente anche i componenti tossici delle creme. Per questo, per loro andrebbero utilizzate creme contenenti filtri fisici che tendono a riflettere la luce del sole, ovviamente associati a cappellino, maglietta e occhiali da sole.
Mentre per gli adulti si possono utilizzare creme con filtri di tipo chimico capaci di assorbire la radiazione solare: la pelle è infatti meno sensibile e più predisposta a sopportare questo tipo di sostanze.
Le creme solari vanno riapplicate ogni 2 ore, ed ogni volta che si fa il bagno perché si degradano e si esauriscono velocemente. Vale la pena dire, però, che nessuna crema sostituisce il buon senso: non esporsi nelle ore centrali, attenzione alle prime esposizioni e proteggere sempre i bambini.
Dalle ore 11 alle 16, infatti, la concentrazione dei raggi UVB (raggi eritematogeni, cioè in grado di provocare eritema) è più alta, anche quando il cielo è nuvoloso, e per questo sarebbe da evitare questi orari. In realtà I raggi UVA sono presenti a tutte le ore e sono i più dannosi per la pelle. Infine, una curiosità è sempre l’ora solare da tenere in considerazione rispetto all’ora legale.