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Fitoterapia, istruzioni per l’uso

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Il 5 per cento della popolazione italiana, che annualmente si rivolge alla medicina complementare (complessivamente il 15% circa), sceglie le erbe per curare fastidi e disturbi della propria salute (dati ISTAT). In realtà, questa è solo una piccola parte di un fenomeno molto più ampio e complesso: secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fatturato mondiale del settore corrisponde a circa 60.000 milioni di dollari ed è costantemente in crescita.

Un fenomeno, dunque, che non può essere ignorato e che richiede norme e regolamenti per diventare un presidio sicuro per la salute e il benessere della popolazione.

A queste tematiche, Regione Lombardia ha dedicato la sua attenzione con un programma quadriennale di cooperazione, firmato nel 2003 con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’unico siglato tra l’OMS e una Regione. La prima Consultation sul tema della sicurezza delle erbe, a Loveno di Menaggio, nel luglio 2004 si è rivelata importante e strategica, in quanto determinante per la definizione dei parametri di qualità delle materie prime che compongono numerosi prodotti che vengono poi venduti nelle farmacie, a livello internazionale.

Tuttavia, la qualità dei prodotti fitoterapici è solo un aspetto della delicata questione della tutela della salute del consumatore. Non meno importante della qualità delle materie prime, infatti, è l’azione volta a implementare la formazione del personale, che a vario titolo prescrive o consiglia prodotti fitoterapici. Conoscere le virtù terapeutiche delle piante, la loro potenziale tossicità, le interazioni (tra loro e/o con i farmaci d’uso comune), nonché le indicazioni e i limiti d’uso, non può essere il risultato di letture improvvisate e di formazione occasionale, ma richiede studio e applicazione.

Con questi obiettivi, è stata organizzata dal 20 al 23 novembre a Milano la “Consultation sulla Fitoterapia”, di cui Regione Lombardia è stata promotrice organizzativa e tecnica. Durante il meeting, è stato affrontato il tema della formazione di base e della sicurezza della fitoterapia. In particolare è stato discusso un documento sulla formazione, per un uso sicuro ed efficace della fitoterapia tradizionale cinese, della fitoterapia ayurvedica o indiana, della fitoterapia unani o araba e della fitoterapia nel settore della naturopatia.

Tracciare i percorsi formativi, per ottenere operatori preparati nell’utilizzo delle fitoterapie tradizionali, costituisce così la chiusura del cerchio per un uso sicuro ed efficace della fitoterapia e per una tutela concreta tanto del consumatore quanto dell’operatore. E costituisce anche il raggiungimento di uno degli obiettivi fondamentali della azione di Regione Lombardia per la promozione della Medicina Complementare, in un’ottica di integrazione tra l’esperienza millenaria alla radice di numerosi presidi fitoterapici e il rigore scientifico che può fare di queste risorse uno strumento sicuro ed efficace.

A cura della Redazione