Ridurre il consumo di sale è fondamentale ma non è l’unica raccomandazione per tenere sotto controllo la pressione. Chi soffre di ipertensione, ovvero livelli di pressione uguale o superiore a 140/90 mmHg, deve far affidamento alla terapia farmacologica e ai consigli del medico – sottolinea il Prof. Giulio Stefanini, Aiuto – Referente di Ricerca Clinica in ambito cardiovascolare di Humanitas, ma può aiutarsi anche con la dieta, riducendo l’assunzione di sale.
Sebbene le evidenze sulla relazione tra aumentato consumo di cibi ricchi di potassio e riduzione dei livelli della pressione arteriosa negli adulti necessiti di ulteriori conferme, tuttavia è ormai noto che il potassio è coinvolto in diversi fenomeni che contribuiscono a regolare anche la pressione. Per esempio, il potassio favorisce la regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule, aiutando così anche a mantenere la pressione nella norma, e smorzando gli effetti del sodio che invece, in eccesso, tende a far aumentare il volume dei liquidi intra ed extra cellulari, favorendo anche un aumento della pressione. Inoltre, il potassio è coinvolto nella contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, e ha un ruolo nella regolazione del battito cardiaco. Aumentare il consumo di alimenti ricchi di potassio, quindi, può aiutare a mantenere sotto controllo la pressione, ma è presto per dire che contribuisca anche ad abbassarla. Pertanto, dal momento che gli alimenti ricchi di potassio sono in genere cibi freschi, poco lavorati e poveri di sodio, aumentarne il consumo può aiutare a seguire anche uno stile di vita sano. La lavorazione degli alimenti, specie la salatura e la cottura, infatti, possono modificare sensibilmente il contenuto di potassio. I cibi da prediligere e non farsi mancare in caso di ipertensione sono dunque la verdura, in particolare le verdure a foglia verde, pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, ma anche la zucca, le patate, le carote, i fagioli bianchi, le banane e la frutta secca.