Tali farmaci interagiscono col funzionamento del cervello e del midollo spinale, esplicando un’azione che può aiutare a curare o ad alleviare alcune condizioni mediche (come la malattia di Alzheimer, il Parkinson e la depressione). Ma non solo: di questa famiglia di farmaci fanno parte ad esempio anche i principi attivi che aiutano ad alleviare il dolore, quelli con effetto sedativo e i miorilassanti.
Fra le categorie principali si possono includere:
Gli anoressizzanti. Si utilizzano per ridurre l’appetito perché agiscono sulle aree del cervello che inibiscono la fame, ma trovano altresì applicazione nei casi in cui si voglia tenere sveglio un soggetto, accelerarne la frequenza cardiaca o aumentarne la pressione arteriosa.
Gli anticonvulsivanti. Si impiegano per controllare le convulsioni tipiche dei disturbi epilettici e agiscono riducendo l’eccessiva stimolazione dell’attività nervosa tipicamente associata a questo tipo di disturbo. Fra i loro possibili meccanismi d’azione sono inclusi sia l’inibizione dei canali del calcio o dei recettori del glutammato che l’aumento dell’attività del neurotrasmettitore GABA. Si utilizzano talvolta anche per prevenire e trattare alcune tipologie di dolore.
Gli antidepressivi che trattano lo stato depressivo, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo e prevengono alcuni tipi di emicrania e altre forme di dolore. Il meccanismo scientifico alla base del loro effetto antidolorifico non è ancora stato del tutto chiarito, mentre l’azione antidepressiva segue diversi percorsi in base alla molecola presa in considerazione. Alcune, ad esempio, mantengono alti i livelli di serotonina, il cd. “ormone del buonumore”.
Gli agonisti colinergici che aumentano la salivazione in caso di bocca secca. La loro azione si esplica tramite una stimolazione del sistema nervoso parasimpatico.
Gli analgesici che sono medicinali impiegati per alleviare il dolore. I cosiddetti narcotici – derivati dell’oppio – agiscono in maniera diretta sul cervello legandosi ai recettori coinvolti nella percezione del dolore e possono essere assunti anche come sedativi per la tosse. I più commercialmente diffusi fra gli analgesici non narcotici, i Fans, agiscono invece sulla sintesi delle prostaglandine, che sono degli importanti mediatori dello stato infiammatorio.
Gli anestetici generali; si prescrivono al fine di non avvertire il dolore durante le operazioni chirurgiche e agiscono inducendo uno stato di incoscienza.
Gli antiemetici: utilizzati per controllare il vomito e le vertigini. Essi influenzano i recettori cerebrali che attivano lo stimolo nello svuotare lo stomaco.
Gli antipsicotici e i tranquillanti inibiscono l’attività di alcuni specifici impulsi nervosi e si utilizzano per curare le psicosi.
I farmaci contro il Parkinson correggono le alterazioni dell’equilibrio chimico cerebrale tipiche di questa malattia, cooperando in tal modo ad alleviarne i sintomi. Nello specifico, gli agenti anticolinergici (o antagonisti dell’acetilcolina) inibiscono i recettori muscarinici del neurotrasmettitore acetilcolina, mentre gli agenti dopaminergici si sostituiscono al neurotrasmettitore dopamina o ne impediscono la degradazione.
I farmaci contro la dipendenza da alcol. Essi possono esplicare la propria azione in differenti modi. Alcuni, ad esempio, riducono la voglia di bere che porta alle crisi di astinenza, mentre altri ingenerano nausea e vomito se assunti con l’alcol, e pertanto disincentivano il suo consumo.
Gli inibitori della colinesterasi vengono assunti per trattare la demenza in chi è affetto da Alzheimer. Essi aumentano l’attività dei nervi stimolati dal neurotrasmettitore acetilcolina.
I miorilassanti alleviano gli spasmi muscolari e, talvolta, il dolore muscoloscheletrico e rilassano la muscolatura volontaria nel corso di interventi chirurgici. Nel primo caso il loro meccanismo si basa sulla riduzione del tono a livello muscolare, nel secondo sull’inibizione della trasmissione dell’impulso nervoso al muscolo.
I sedativi e gli ansiolitici sono utilizzati per trattare l’ansia, gli attacchi di panico e l’insonnia e agiscono in riduzione dei livelli cerebrali di diverse molecole specifiche.
I farmaci stimolanti del sistema nervoso centrale si somministrano nei casi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività e di narcolessia. Il loro preciso meccanismo di funzionamento non è ancora noto.
Gli ipnotici che vengono utilizzati nei casi di insonnia. Le due classi principali sono i barbiturici e le benzodiazepine; aumentando entrambi l’effetto del neurotrasmettitore GABA.
Come si assumono i farmaci del sistema nervoso centrale?
Tali medicinali possono essere assunti in molteplici forme e con diverse modalità. Alcuni sono commercialmente disponibili sotto forma di pillole o gocce (ad esempio; gli antidepressivi e i sedativi). Altri, come i miorilassanti, possono essere somministrati tramite iniezioni intramuscolari. Gli anestetici, invece, possono essere iniettati in vena o assunti in forma gassosa.
In ogni caso è raccomandabile attenersi alle prescrizioni del medico circa la posologia e le modalità di assunzione.
Controindicazioni dei farmaci del sistema nervoso centrale
I farmaci attivi sul sistema nervoso centrale devono essere utilizzati sotto stretto controllo medico. Fra i principali effetti indesiderati che possono generare – molto variabili tra loro in base al farmaco preso in considerazione – sono inclusi la dipendenza (narcotici) e la perdita della loro efficacia associata ad un uso troppo prolungato (anfetamine assunte come anoressizzanti).
Altri possibili effetti indesiderati includono cefalea, senso di nausea, agitazione, problemi sessuali, secchezza delle fauci, costipazione e problemi alla vescica, insonnia, nervosismo, sonnolenza e disturbi alla vista. Inoltre questi farmaci influenzano spesso la capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.
I principali farmaci attivi sul sistema nervoso sono:
Sumatriptan
Tacrina
Temazepam
Tetrabenazina
Tiopentale
Tolcapone
Toloxatone
Topiramato
Tramadolo
Clorpromazina
Clozapina
Codeina
Desipramina
Desvenlafaxina
Dexmetilfenidato
Diazepam
Divalproex
Donezepil
Doxepina
Doxilamina
Droperidolo
Entacapone
Esilcarbazepina
Etosuccimide
Etotoina
Felbamato
Fenelzina
Fenitoina
Fenobarbital
Fentanile
Flufenazina
Fluoxetina
Flupentixolo
Flurazepam
Acido Valproico
Alfentanil
Aloperidolo
Alotano
Amantadina
Apomorfina
Benserazide
Benzatropina
Bromocriptina
Bupropione
Buspirone
Cabergolina
Carbacolo
Carbamazepina
Carbidopa
Citalopram
Clobazabam
Clomipramina
Cloralio idrato
Clorazepato
Clordiazepossido
Aripiprazolo
Armodanafil
Asenapina
Fluvoxamina
Gabapentin
Gadobrutolo
Galantamina
Maprotilina
Mefobarbital
Memantina
Mesoridazina
Metilfenidato
Metossiflurano
Metotrimeprazina
Pentazocina
Perampanel
Perfenazina
Pergolide
Pramipexolo
Prazepam
Pregabalin
Primidone
Proclorperazina
Protriptilina
Quetiapina
Ramelteon
Rasagilina
Reboxetina
Reserpina
Risperidone
Ritodrina
Rivastigmina
Ropinorolo
Rotigotina
Rufinamide
Scopolamina
Secobarbital
Selegilina
Sertralina
Sibutramina
Stiripentolo
Sufentanile
Sulpiride
Trazodone
Triazolam
Trifluoperazina
Vareniclina
Venlafaxina
Vilazodone
Zaleplon
Ziprasidone
Zolpidem
Zonisamide
Zotepina
Mianserina
Midazolam
Mirtazapina
Moclobemide
Modanafil
Morfina
Naloxone
Naltrexone
Nitrazepam
Nortriptilina
Olanzapina
Ondansetron
Ossibutinina
Oxazepam
Oxcarbazepina
Oxibato sodico
Paliperidone
Paraldeide
Paroxetina
Iloperidone
Imipramina
Isocarbossazide
Lamotrigina
Levodopa
Levometadile acetato
Levosulpiride
Litio
Lofexidina
Lorazepam
Lorcaserina