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EOS

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Che cos’è EOS?

EOS è un’apparecchio radiologico di ultima generazione che permette di analizzare la colonna vertebrale e gli arti inferiori in posizione eretta (in carico). Impiega le radiazioni ionizzanti per acquisire immagini digitali apparentemente simili a quelle di un regolare apparecchio radiologico, ma con una dose di esposizione decisamente ridotta, e soggetti a ricostruzioni tridimensionali.

 

A cosa serve?

EOS può provvedere immagini di più aree anatomiche ma è nato per esaminare, insieme o separatamente, la colonna vertebrale, il cingolo pelvico e gli arti inferiori, “in carico” con paziente in piedi o seduto, su un’unica immagine ricavata in pochi secondi di esposizione.
Quelle acquisite da EOS, anche se superficialmente simili, sono immagini diagnostiche non ricavabili mediante la radiologia tradizionale, poiché non sono sottoposte all’ingrandimento e alla distorsione fotografica; permettono anche uno studio nella sua totalità dello scheletro assile grazie ad un campo di vista di 175 cm in una scala 1:1, con un livello di dose sicuramente inferiore (da 8 a 10 volte) rispetto alle tecniche tradizionali radiologiche e neppure comparabile ad un equivalente esame eventualmente effettuato con la TAC (dose erogata 800/900 volte più bassa).

 

Chi può effettuare l’esame?

Indicato soprattutto per l’analisi dei disturbi della colonna nei bambini e negli anziani per la determinazione dei parametri di postura, provvede ai chirurghi ortopedici e ai neurochirurghi dati fondamentali per poter agire in maniera mirata e preventiva.
Le malattie che ricavano maggiori benefici dall’utilizzo di EOS rispetto alle tecniche comuni (la scoliosi, i difetti di carico della colonna e delle anche, le dismorfie congenite o acquisite dello scheletro) colpiscono principalmente pazienti giovani o bambini che hanno bisogno di ripetuti controlli nel tempo. Da qui l’esigenza di una particolare attenzione da porre agli aspetti dosimetrici.

Norme di preparazione

Non sono previste norme preparative. Il soggetto deve però essere in grado di rimanere in posizione eretta durante l’esame.

EOS è doloroso o pericoloso?

EOS non è un esame doloroso e, pur impiegando le radiazioni, è attualmente lo strumento meno pericoloso in uso per ricavare immagini diagnostiche della colonna grazie alla dose decisamente inferiore rispetto alle tecniche tradizionali di riferimento (8/10 volte).

Come funziona?

Effettuare un esame con Eos mostra, in termini pratici, delle differenze rispetto alla radiologia comune. Per prima cosa il macchinario ha un aspetto differente. Per acquisire le immagini il paziente deve entrare in una specie di cabina, dove rimane in piedi, immobile, per una ventina di secondi mentre viene eseguita la scansione. Restano valide le altre “regole” normali in campo radiologico, come il bisogno di lasciare fuori dalla macchina ogni oggetto metallico o la necessità di indossare protezioni per le parti più sensibili alle radiazioni, quali i genitali, nonostante le dosi decisamente inferiori cui si viene esposti.

Le immagini sono totalmente digitali (non si utilizzano cassette radiologiche o film) e sono controllate da un software dedicato che origina ricostruzioni 3D e/o rendering volumetrici per esaminare i disturbi (di colonna e arti) legati alle problematiche di dinamica e postura (di base e in carico).
La tecnologia di EOS è collegata al nome di un Premio Nobel della fisica, Georges Charpak, che ha messo a punto gli speciali detettori che permettono di avere a dosi minime le immagini ad alto rapporto segnale rumore fornite dalla macchina.