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Il “Progetto N.O.B.E.L.” premia la grande ricerca

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Sono stati presentati il 31 gennaio a Milano, nella suggestiva cornice della Sagrestia del Bramante, i progetti selezionati nell’ambito del bando promosso dalla Fondazione Cariplo per “Progetto N.O.B.E.L.”, Network Operativo per la Biomedicina di Eccellenza in Lombardia. Un’iniziativa sostenuta dal prof. Renato Dulbecco, premio Nobel e membro della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione.

Con N.O.B.E.L. la Fondazione Cariplo si è impegnata con 12 milioni di euro a potenziare il suo impegno a sostegno della ricerca scientifica di eccellenza, attraverso lo sviluppo di piattaforme tecnologiche e l’inserimento di giovani scienziati in progetti a forte carattere interdisciplinare. “Con il Progetto N.O.B.E.L. – ha spiegato l’avvocato Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – abbiamo aperto una nuova frontiera nella modalità di erogazione e, quindi, nel fare ricerca. Una delle prerogative del bando era che i ricercatori facessero sinergia. E così è stato. Le domande che abbiamo ricevuto andavano tutte in questa direzione. Obiettivo della Fondazione è convogliare le risorse senza disperderle, come a volte può succedere finanziando diverse iniziative che si pongono obiettivi comuni. Tutti i progetti che sono stati presentati attraverso il bando erano di grande valore. Il comitato di esperti indipendenti ha poi dovuto selezionarne alcuni, ma sappiamo bene che tutto il sistema della ricerca, non solo a livello regionale, trarrà da questa esperienza innovativa un grande beneficio in termini di potenziamento della produzione scientifica in ambito medico”.

I progetti vincitori sono stati selezionati sulla base di criteri meritocratici da un apposito comitato di cui fa parte anche il professor Dulbecco. “Sono il frutto del lavoro di scienziati di grande valore– ha affermato il prof. Renato Dulbecco, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo e promotore del Progetto N.O.B.E.L. -. Credo che con questa prima fase del progetto si siano raggiunti già una serie di obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio. Il rischio per la ricerca è, infatti, veder naufragare progetti di grande valore a causa della carenza di fondi e risorse. L’idea che ho promosso, e che ho condiviso con la Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo, è stata quella di puntare alla qualità degli scienziati e di costruire piattaforme tecnologiche utili non a un singolo gruppo di ricercatori, ma a più studiosi capaci di mettere in comune le proprie competenze, professionalità e intuizioni, come accade ad esempio negli Stati Uniti.
Progetto N.O.B.E.L. vuole favorire i giovani. Senza di loro non si può fare ricerca. Molti giovani ricercatori avviano esperienze formative all’estero dopo la laurea: credo che sia giusto, serve ad aprire la mente. Ma poi sarebbe bello far rientrare i giovani ricercatori in Italia. La domanda è questa: ci sono le condizioni per rientrare in Italia? Oggi anche grazie a Progetto Nobel ci sono nuove prospettive, un nuovo futuro si sta delineando”.

I progetti premiati
I contributi messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo sono stati assegnati a paternariati composti da almeno tre istituzioni di comprovata autorevolezza, coordinati da:
– prof. Alberto Mantovani (Fondazione Humanitas per la Ricerca): progetto “Genetic And Functional Genomics Of Myelomonocytic Cells”
– prof.ssa Elena Cattaneo (Università degli Studi di Milano): progetto “A Genetic Toolkit For The Analysis Of Mouse Neural Stem Cells (Acronym: NS-Toolkit)”
– prof. Roberto Sitia (Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor) e prof. Giampaolo Merlini (Policlinico S. Matteo di Pavia): progetto “Geno-proteomics of Age Related Disorders (GuARD)”
– prof. Silvano Riva (Consiglio Nazionale delle Ricerche): progetto “Epigenetic Control Of Genome Stability”
– dott.ssa Ileana Zucchi (Consiglio Nazionale delle Ricerche): progetto “Biological And Molecular Characterization Of Cancer Stem Cells”
– dott. Paolo Vezzoni (Consiglio Nazionale delle Ricerche): progetto “High-Tech Network For The Generation And Use Of Animal Models For Gene And Cell Therapy Of Human Diseases”.

Il progetto coordinato dal prof. Mantovani
Costruire una piattaforma tecnologica mirata a esplorare la genetica e la genomica funzionale di componenti chiave del sistema immunitario innato, e sfruttare tale piattaforma in uno sforzo traslazionale: è l’obiettivo del progetto “Genetic And Functional Genomics Of Myelomonocytic Cells”, coordinato dal professor Alberto Mantovani, presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca.
“La piattaforma tecnologica – spiega il prof. Mantovani – verrà costruita mettendo insieme e arricchendo tecnologie complementari disponibili ai partners e sarà accessibile agli scienziati della regione Lombardia. La strategia generale di ricerca di questo programma prevede una prima linea di lavoro rivolta all’identificazione di nuovi geni e nuove firme molecolari associate alle cellule dell’immunità innata. Questi sforzi verranno basati su approcci complementari di genetica molecolare e postgenomica.
Gli approcci di genetica molecolare nella piattaforma comprendono tecniche di genetica convenzionale, profilo trascrizionale, identificazione di geni e famiglie mediante bioinformatica e la generazione di animali geneticamente modificati. Gli approcci genetici e postgenomici verranno complementati da un insieme di saggi funzionali che andranno a valutare le funzioni immunitarie innate.
Le tecniche di immunoistochimica e patologia, che costituiscono uno strumento per esplorare i meccanismi dell’immunità innata, saranno un componente essenziale della piattaforma”.

Per approfondimenti sugli altri progetti premiati:
Ufficio Stampa Fondazione Cariplo
tel. 02.6239405