A ogni età, calibrato sul proprio stato di salute e sulle proprie condizioni fisiche, l’esercizio fisico è una strategia utile per promuovere il benessere. I suoi benefici sarebbero tali anche in caso di lieve declino cognitivo, come suggerisce una ricerca della University of British Columbia (Canada) pubblicata su British Journal of Sports Medicine. Fare attività fisica moderata potrebbe infatti migliorare la funzione cognitiva. Ne parliamo con la professoressa Michela Matteoli, Direttore di Humanitas Neuro Center, Direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e docente di Humanitas University.
Lo studio
Il team di ricerca ha coinvolto per questo studio ventuno soggetti di età media 71 anni con una lieve forma di disfunzione cognitiva vascolare sottocorticale ischemica. Si tratta di una forma di declino cognitivo associata a un danno vascolare anche nota come “demenza vascolare”. Nel mondo, dicono i ricercatori, è la seconda forma di disfunzione cognitiva più diffusa e tra le principali cause di demenza assieme alla malattia di Alzheimer.
Per valutare l’impatto dell’attività fisica aerobica di intensità moderata sulle funzioni cerebrali esecutive, associate ad esempio alla capacità di risoluzione dei problemi, e sull’attività neuronale i ricercatori hanno chiesto a dieci partecipanti di seguire un allenamento aerobico. Questo gruppo doveva eseguirlo per tre volte a settimana nell’arco di sei mesi. I restanti undici partecipanti, che hanno costituito un gruppo di controllo, hanno continuato le loro normali attività. Prima e dopo i sei mesi tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale mentre svolgevano dei test atti a valutare la capacità di elaborazione delle informazioni e l’attenzione.
Un cervello più attivo
Al termine della ricerca sono emerse delle significative differenze tra i due gruppi. I partecipanti che avevano praticato l’allenamento aerobico hanno mostrato un netto miglioramento dei tempi di reazione ai test cognitivi eseguiti. Le aree cerebrali monitorate dai ricercatori si erano attivate in modo diverso fra i due gruppi di pazienti.
Pertanto – concludono i ricercatori – l’esercizio aerobico tra gli adulti con questa lieve forma di declino cognitivo su base vascolare potrebbe migliorare la loro funzione cognitiva e l’efficienza neuronale delle aree cerebrali a queste associate. Naturalmente per confermare i risultati sono necessari ulteriori studi su popolazioni più ampie.
Questo non è il primo studio che abbia affrontato le conseguenze dell’esercizio fisico per la salute del cervello. Uno studio italiano, il progetto “Train the Brain” condotto alcuni anni fa presso l’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, ha dimostrato come un percorso combinato di esercizi fisici e di training cognitivo in una coorte di soggetti con deficit cognitivo lieve, predittivo di un potenziale sviluppo di malattia di Alzheimer o di demenza vascolare, possa essere enormemente efficace. L’80% dei pazienti che hanno partecipato al training ha infatti mostrato un significativo miglioramento cognitivo e del quadro di risonanza.
Questo miglioramento può essere la conseguenza di una maggiore funzionalità vascolare cerebrale, ma potrebbe anche essere causato, almeno in parte, dalla riduzione del carico infiammatorio dell’organismo in seguito ad attività fisica. Questa possibilità sarà valutata in modo specifico grazie alla prosecuzione dello studio in un progetto coordinato dalla professoressa Michela Matteoli, in collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze di Pisa.
Oggi la demenza rappresenta infatti una delle maggiori sfide per la medicina soprattutto alla luce dell’allungamento della vita media e la comunità scientifica è impegnata nella definizione di strategie associate agli stili di vita utili alla prevenzione o al trattamento di questa condizione. Una di quelle che ha ricevuto particolare attenzione è proprio l’attività fisica. Una revisione di circa quaranta studi pubblicata di recente su British Journal of Sports Medicine ha suggerito che una combinazione di esercizi fisici aerobici e di resistenza può promuovere la salute cognitiva negli adulti over 50.