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Vanessa Ferrari: i segreti della mia forza esplosiva

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Non ci è parso vero. Vanessa Ferrari, 16 anni, del Brixia Brescia, agli ultimi Mondiali di Aarhus in Danimarca ha regalato per la prima volta una grande vittoria alla ginnastica artistica italiana, oro nella classifica generale, inoltre bronzo alle parallele e al corpo libero. Si è dimostrata una grande campionessa per doti fisiche e per carattere, con tutto il candore dei suoi sedici anni. Di lei, e della ginnastica artistica in generale, abbiamo parlato anche con il suo allenatore, Enrico Casella.

Che cosa hai provato a vincere quello che ancora nessuno aveva vinto?
“Ero felice. Solo mi piacerebbe parlassero della ginnastica artistica non solo nel momento in cui arrivano le medaglie”.

Qual è stata la tua forza?
“Il corpo libero, che è la specialità che preferisco. Inoltre la mia grande passione e forza di volontà”.

Prossima sfida?
“Il campionato a squadre di serie A, in cui gareggerò per la mia società, il Brixia Brescia”.

Quante ore al giorno ti alleni?
“Sei. Poi la sera vado a scuola”.

Fuori della palestra ci sono delle regole da seguire?
“Sono libera. A tavola posso mangiare un po’ tutto senza esagerare”.

Tutto, ma con qualche avvertenza? Passiamo la parola al suo allenatore.
“Una sana alimentazione è importante. D’abitudine è prevista una buona colazione con latte e cereali o fette biscottate con burro e marmellata; a pranzo carboidrati, verdure e frutta; a cena, invece, in primo piano le proteine. Non sono necessarie proibizioni ma è chiaro che non dovrà esagerare per esempio con i gelati. Nel periodo estivo o, in generale, quando fa molto caldo e c’è una grande sudorazione, si integra con sali minerali”.
Ovviamente è molto importante anche il riposo”.

Quali sono i punti di forza di Vanessa?
“La sua forza dinamica esplosiva, la capacità di sopportare grandi lavori in palestra; in gara, quando è il momento, il sapere tirar fuori tutta la grinta.
Per quanto riguarda le specialità, è sicuramente meno forte al volteggio, attrezzo che favorisce le atlete più pesanti (almeno 50 kg) e più potenti. Ma se la cava ugualmente bene a corpo libero, parallele e trave, sui quali concentra tutte le energie. Infatti ai Mondiali era in finale per tutte e tre”.

Secondo lei, a che età vale la pena cominciare e con che vantaggi?
“Dai 5 anni, come un gioco che sviluppa in maniera completa le capacità motorie di base e fa bene per tutti. Poi, se a una bambina piace, continua, aumentando gradualmente il carico e la serietà degli allenamenti, sempre non solo in base ai risultati o alle doti che mostra, ma soprattutto alla sua volontà. Più o meno 3/4 anni dopo aver cominciato, un’atleta sceglie se continuare facendo agonistica”.

Perché le ginnaste sono mediamente piccole?
“Per lo stesso motivo per cui i campioni di basket sono mediamente alti. La ginnastica rende il fisico più atletico, mobile e elastico, ma non modifica la struttura”.

Oltre al campionato italiano a squadre, quali altri appuntamenti internazionali attendono Vanessa?
“Nel 2007 avremo la Coppa del Mondo a Parigi, gli Europei ad Amsterdam, e, infine, di nuovo i Mondiali a Stoccarda”.

di Francesca Blasi