Stranguria
Con tale termine si fa riferimento, in ambito medico, ad emissione di urina dolorosa e intermittente (goccia a goccia), associata a tenesmo (contrazione dolorosa e spasmodica dello sfintere).
Le condizioni mediche che possono risultare associate alla sua presenza sono molteplici: si va da diversi tipi di affezioni a carico di una o più strutture dell’apparato urinario (prostatite, pielonefrite, vaginite, cistite, uretrite, calcoli renali) sino ad arrivare alle patologie neoplastiche.
A seconda della patologia che ne è all’origine, può essere accompagnata da pollachiuria (aumento esagerato della frequenza delle minzioni senza che necessariamente sia aumentato il volume totale del liquido emesso), da nicturia (condizione caratterizzata da frequenti minzioni notturne), da bruciore, soprattutto all’atto della minzione, da dolore e/o senso di tensione a livello della vescica.
Quali malattie si possono associare alla stranguria?
Le patologie che possono essere associate alla stranguria sono:
Orchite
Pielonefrite
Prostatite
Trichomonas
Uretrite
Vaginite
Calcoli renali
Cancro alla prostata
Cancro della vescica
Cistite
Clamidia
Colica renale
Epididimite
Gonorrea
Ipertrofia prostatica beningna
Si ricorda che tale elenco non è esaustivo ed è sempre opportuno chiedere consulto al proprio medico.
Quali sono i rimedi contro la stranguria?
La terapia mirata al suo trattamento è legata in modo sostanziale alla causa che ne è all’origine (cistite, neoplasie, prostatite, ecc). È consigliabile non sottovalutare l’insorgere del disturbo ed evitare rimedi “fai da te”, rivolgendosi sempre al proprio medico di fiducia.
Con la stranguria quando rivolgersi al proprio medico?
Nel caso in cui sia diagnosticata o si sia a rischio di una delle patologie associate a questa condizione (si veda l’elenco delle patologie associate).