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Alcol e farmaci, in quali casi niente “bollicine”?

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Alcol proibito a chi sta assumendo farmaci? Nelle feste di fine anno è facile che tra un boccone e l’altro si portino in alto i calici per gli auguri: chi sta seguendo un particolare trattamento farmacologico deve rimanere escluso da questo rito conviviale? Ne abbiamo parlato con il dottor Roberto Ceriani, responsabile di Day Hospital epatologico ed Epatologia interventistica dell’ospedale Humanitas. 

«Le interazioni tra farmaci e alimenti, cibi e bevande soprattutto alcoliche, possono influenzare l’assorbimento, il metabolismo, la biodisponibilità e l’escrezione del farmaco, rendendolo inefficace, potenziandone la tossicità o un suo effetto collaterale. In particolare l’alcol interferisce con l’azione di molti farmaci, alterandone l’effetto in maniera spesso imprevedibile», spiega lo specialista.

L’alcol chiama in causa il fegato

«Alcuni farmaci – continua il dottor Ceriani – vengono metabolizzati a livello epatico con gli stessi enzimi che trasformano la molecola dell’alcol, pertanto assumere vino o birra insieme a questi farmaci sovraccarica il fegato, provocando un rallentamento nell’eliminazione sia dell’alcol che del principio attivo del farmaco, con conseguenti fenomeni di sovradosaggio e tossicità».

(Per approfondire leggi qui: Alcol, si beve di più fuori pasto: binge drinking per 3 milioni di persone)

In caso di allergia niente bollicine – «L’assunzione di bevande alcoliche va evitata se una persona sta assumendo antistaminici poiché aumenta la sonnolenza indotta da questi farmaci» – ma attenzione anche con antidolorifici e con il classico acido acetilsalicilico: «Bere due unità di alcol al giorno (due bicchieri di vino o due lattine di birra o due piccoli superalcolici), può aumentare il rischio di sanguinamento gastrico se una persona assume anti-infiammatori».

Antibiotici? Stop alcol

La relazione tra farmaci e alcolici potrebbe diventare pericolosa in tantissimi altri casi: «L’assunzione di alcol con analgesici narcotici aumenta i loro effetti collaterali pericolosi fino al coma e morte. Ancora, l’alcol potenzia l’effetto dei farmaci usati per i disturbi psichiatrici come ansiolitici, antidepressivi, antidepressivi-inibitori delle monoaminoossidasi, antipsicotici, sedativi e ipnotici, farmaci per il disturbo bipolare; riduce l’effetto di antiepilettici, farmaci per il diabete e per il cuore. Per chi deve seguire una terapia farmacologica cronica occorre chiedere consiglio al proprio medico sull’opportunità di bere alcolici». 

(Per approfondire leggi qui: Alcol, cosa succede al sistema immunitario?)

E chi sta prendendo degli antibiotici come deve comportarsi? «L’alcol produce una reazione tossica con gli antibiotici ma anche con i sulfamidici, gli antimicotici e gli antiparassitari. Pertanto, se si deve assumere questi farmaci per un breve periodo come per esempio una terapia antibiotica, occorre sospendere il consumo delle bevande alcoliche per tutto il trattamento e per qualche giorno successivo allo stesso», conclude lo specialista.