Lo smog è dannoso non solo per i polmoni ma anche per il cuore: interferisce con il sistema elettrico del cuore, alterando il percorso dell’impulso che lo fa muovere e provocando aritmie, a volte innocue, molto spesso gravi come la fibrillazione atriale. Quando le aritmie diventano troppo frequenti possono, a lungo andare, provocare l’arresto del cuore o scompenso cardiaco.
Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.
Come fa lo smog a danneggiare il cuore?
Le particelle presenti nello smog sono microscopiche e possono raggiungere attraverso i bronchi, gli alveoli polmonari, parte delicatissima del polmone, dove l’aria cede al sangue l’ossigeno e si carica di andidride carbonica che scaricherà all’esterno con il respiro. Le particelle di smog infiammano le pareti degli alveoli, si infilano nel sangue, attivano le piastrine e i fattori della coagulazione che si “accendono” per guarire l’infiammazione: ma questa reazione rende il sangue più denso e più incline a coagulare ovunque nel corpo, e aumenta il rischio che si formino trombi che causano infarto, ictus cerebrale, trombosi delle arterie e delle vene, in ogni parte del corpo.
(Per approfondire leggi qui: Ictus, tra i 10 fattori di rischio anche lo smog: è dannoso come il fumo)
L’inquinamento può essere ridotto e la salute di tutti protetta. La salute dell’aria è un tema globale e globalmente deve essere affrontato, in ogni Paese del mondo, in collaborazione con le associazioni che si battono per il diritto a respirare aria pulita: un obiettivo raggiungibile, che può realizzarsi se tutti noi, che di aria viviamo e aria respiriamo, facciamo squadra per aumentare la consapevolezza dei cittadini e contribuire a migliorare l’ambiente ciascuno nel proprio piccolo. Per questo motivo ALT sostiene la campagna “Cittadini per l’aria” per il diritto dei bambini e dei grandi a respirare aria pulita.
Come possiamo limitare l’esposizione allo smog?
Evitare le strade di maggior traffico quando usciamo a piedi, in bici o in auto, soprattutto nelle ore di punta. I bambini che ancora non camminano sono più protetti se portati nello zaino o sui nuovi passeggini alti. Per chi fa attività fisica abituale camminando o correndo meglio scegliere percorsi nel verde, se possibile. Anche il modo di mangiare aiuta: consumare cibi ricchi di antiossidanti aiuta a ridurre i danni da inquinamento – suggerisce la specialista. Tutti possiamo contribuire a un ambiente più sano, riducendo l’uso dell’auto se possibile, preferendo, dove disponibili, i mezzi pubblici o la bicicletta o la camminata, quando e se possibile.
Possiamo ridurre l’inquinamento nell’aria che respiriamo in casa?
Sì, con qualche precauzione:
- Non fumare in casa e non permettere ad altri di farlo
- Scegliere mobili e apparecchiature a emissioni ridotte
- Scegliere prodotti per la pulizia poco inquinanti
- Sistemare in casa alcune piante che aiutano a ripulire l’aria come l’aloe, la gerbera e il giglio
- Controllare l’umidità, che non dovrebbe superare il 40/50%
- Eliminare eventuali macchie di muffa
- Verificare la corretta manutenzione degli impianti a gas o alimentati da altri combustibili
- Cambiare l’aria ai locali almeno 2 volte al giorno
- Sostituire a tempo debito i filtri dei condizionatori ( ad ogni fine stagione)
(Per approfondire leggi qui: Smog e colesterolo, a Milano e Torino cuore e cervello più a rischio)