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Influenza: attenzione, il virus è mobile

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L’elevata variabilità dei virus influenzali comporta la necessità di una ottimale corrispondenza tra virus circolante e virus vaccinale. E’ indispensabile quindi una perfetta organizzazione della rete di sorveglianza virologica per l’identificazione dei ceppi da inserire nella composizione del vaccino.
Adottare strategie appropriate di prevenzione, soprattutto nei confronti dei soggetti a rischio, bambini e anziani, è il passo immediatamente successivo.

Se ne è parlato al Simposio “Sorveglianza e prevenzione dell’influenza nei periodi interpandemici”, organizzato in collaborazione con Berna nell’ambito del 41° Congresso della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva.
Moderatori del simposio: Maria Luisa Calisto, Professore Ordinario dell’Università di Messina e responsabile del Dipartimento di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, e Alessandro Zanetti, Professore Ordinario dell’Università di Milano, Istituto di Virologia.
Questi i temi e i relatori:
Evoluzione dei virus influenzali e scelta dei ceppi da inserire nei vaccini (Filippo Ansaldi, Ricercatore presso l’Università di Genova, Dipartimento di Scienze della Salute; Isabella Donatelli, Direttore Centro Nazionale di Sorveglianza per l’Influenza, Istituto Superiore di Sanità);
Strategie vaccinali sul territorio: come reclutare i soggetti a rischio (Michele Conversano, Responsabile Dipartimento di Prevenzione ASL Taranto);
La vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica (Nicola Principi, Professore Ordinario, Università di Milano, 1a Clinica Pediatrica; Roberto Gasparini, Professore Ordinario Università di Genova, Dipartimento di Scienze della salute e Presidente Regionale S.It.I. – Sezione Liguria);
Immunizzazione antinfluenzale dell’anziano: possibile associazione con la vaccinazione antipneumococcica (Roberto Gasparini, Professore Ordinario Università di Genova, Dipartimento di Scienze della salute e Presidente Regionale S.It.I. – Sezione Liguria; Eliano Delfino, Direttore Sanitario ASL 3 di Genova).

La capacità dei virus influenzali di mutare per sfuggire alla pressione immunitaria indotta da precedenti infezioni o dalla vaccinazione è nota da anni. Solo recenti indagini molecolari hanno permesso di identificare il primo drift antigenico del virus A/H1N1 dell’epoca post-vaccinale. Grazie a 110 centri di riferimento in 83 nazioni, si è scoperto che iI pattern evolutivo dei virus influenzali nel periodo interpandemico è riconducibile a due meccanismi: il drift antigenico e la circolazione nel tempo di ceppi appartenenti a lineage diversi. Questo ha determinato importanti ripercussioni sull’incidenza della malattia e cambiamenti nella composizione del vaccino.
Il vaccino influenzale di questo prossimo inverno conterrà gli antigeni A/Nuova Caledonia/20/99 (H1N1), A/Fujian/411/2002 (H3N2), B/Shanghai/361/2002.

Nell’ambito di una corretta prevenzione antinfluenzale occorre stabilire una efficace strategia di vaccinazione delle categorie a rischio, tra cui gli ultrasessantaquattrenni e i bambini con particolari patologie. Determinante la piena collaborazione con i medici di base, sia nella scelta dei soggetti vaccinabili sia nella gestione e nella somministrazione del vaccino. La vaccinazione è gratuita per tutte le categorie a rischio.
E’ da sottolineare che la vaccinazione per gli anziani è fortemente raccomandata e il Piano Nazionale Vaccini ha previsto di raggiungere una copertura del 75%. Non bisogna dimenticare che, oltre alla sofferenza fisica, al rischio di gravi complicanze e all’impatto sociale, un singolo caso d’influenza ha un costo stimabile in circa 700 Euro.
Inoltre, dai risultati della rete dei medici sentinella, appare come l’aumento del numero d’anziani vaccinati abbia contribuito a mantenere livelli molto bassi d’incidenza della malattia.
Di recente, le industrie hanno ottimizzato vaccini potenziati, particolarmente adatti per gli anziani, anche con patologie concomitanti, nonché per i pazienti a rischio di tutte le età, in quanto questo tipo di vaccino presenta caratteristiche di tollerabilità ed efficacia che lo rendono adatto per tale impiego. In questi prodotti l’intensità dello stimolo immunogeno è amplificato dall’aggiunta di sostanze definite adiuvanti. Uno studio condotto a Genova e Milano, ha mostrato un buon vantaggio economico in termine di risparmio di costi diretti e indiretti del vaccino influenzale adiuvato virosomale rispetto al vaccino tradizionale.
Tra le complicazioni più frequenti e gravi dell’influenza nel soggetto anziano la polmonite è quella più importante. Può essere pertanto utile e raccomandabile abbinare la vaccinazione influenzale con quella pneumococcica.
Per i bambini a rischio, come già per gli anziani, è stato particolarmente raccomandato il vaccino virosomale, per la biocompatibilità dell’adiuvante naturale (i virosomi vengono completamente metabolizzati dall’organismo), per l’ottima tollerabilità, grazie alla elevata purificazione degli antigeni, e per l’assenza di componenti organomercuriali (thiomersal). Attualmente la percentuale di bambini a rischio vaccinati contro l’influenza è estremamente bassa (circa il 10%). Considerate le complicanze che la malattia può provocare in questi soggetti è quindi necessario aumentare gli sforzi per incrementare la copertura vaccinale.
L’influenza è una malattia importante anche nel bambino sano, per frequenti ricadute mediche (complicanze) e socioeconomiche (assenze dal lavoro dei genitori). In USA, le raccomandazioni delle autorità sanitarie riguardano solo i piccoli di età compresa tra 6 e 23 mesi ma non è affatto escluso che le considerazioni socioeconomiche portino ad una loro rapida estensione anche a quelli di età scolare.

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