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Giornata Nazionale Parkinson, demenza e terapie: ecco le nuove frontiere della ricerca

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Porte aperte sul Parkinson. In occasione della Giornata Nazionale Parkinson del 26 novembre l’ospedale Humanitas apre l’ingresso del suo Neuro Center ai pazienti e ai loro familiari e a chiunque sia interessato a ricevere maggiori informazioni su questa malattia neurodegenerativa e sulle attività del centro specializzato.

In quella giornata gli specialisti del Neuro Center saranno a disposizione dei visitatori nel corso di una riunione dal titolo “Gli specialisti incontrano i pazienti: terapie avanzate nella malattia di Parkinson”. Dalle 10 alle 12 risponderanno ai loro dubbi e ne soddisferanno le curiosità.

Su 10 pazienti con Parkinson 3 svilupperanno demenza

Il Parkinson è una malattia degenerativa a carico del sistema nervoso caratterizzata dalla progressiva morte dei neuroni della sostanza nera, una piccola zona del cervello che controlla i movimenti del corpo. Nel mondo sono circa 4 milioni i pazienti mentre in Italia si contano circa 230mila casi. Grosso modo il 10% dei pazienti è affetto dalla patologia intorno ai 40 anni mentre 1 su 50 avverte i primi sintomi della malattia dopo gli 80 anni.

(Per approfondire leggi qui: Parkinson, tempo è salute: perché è importante intervenire rapidamente)

La ricerca è impegnata da tempo nel tentativo di comprendere al meglio i meccanismi alla base dell’insorgenza della malattia, nella definizione di nuovi strumenti diagnostici e di nuove terapie. L’attività dei ricercatori di Humanitas è indirizzata su diversi binari, come spiega il professor Alberto Albanese, responsabile di Neurologia di Humanitas: «Stiamo lavorando su terapie innovative e stiamo indagando i fattori che possano predire lo sviluppo della demenza nei pazienti con malattia di Parkinson. Circa il 30% dei pazienti svilupperà demenza, pertanto stiamo cercando di individuare dei marcatori del rischio di cui vogliamo saggiare la capacità predittiva. Infine, con test su modelli sperimentali, ci stiamo occupando della possibilità di identificare l’accumulo di sinucleina, una proteina coinvolta nella morte delle cellule nervose dopaminergiche».

(Per approfondire leggi qui: Parkinson, deficit dell’olfatto e disturbi del sonno tra i segnali precoci)