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Nobel medicina a Ohsumi su scoperte autofagia, il commento del professor Mantovani

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È Yoshinori Ohsumi il Nobel per la medicina del 2016. Il biologo giapponese ha portato avanti delle ricerche sull’autofagia, un meccanismo cellulare. L’annuncio è stato dato oggi, 3 Ottobre 2016, dall’Assemblea del Karolinska Institutet di Stoccolma che assegna, come ogni anno, il prestigioso riconoscimento.

All’inizio degli anni ’90 lo scienziato ha scoperto i geni dell’autofagia con delle sperimentazioni sul lievito da panetteria. Prima di allora il meccanismo dell’autofagia non era del tutto noto alla comunità scientifica.

Le scoperte di Ohsumi hanno portato a definire un nuovo paradigma per la nostra comprensione di come le cellule riutilizzano il loro contenuto. È migliorata la comprensione del ruolo svolto dall’autofagia in diversi processi fisiologici, come il modo in cui ci si adatta all’inedia o le risposte alle infezioni.

Le mutazioni dei geni dell’autofagia possono portare allo sviluppo di patologie; il processo autofagico è coinvolto inoltre in diverse condizioni come le malattie neurologiche e il cancro.

Yoshinori Ohsumi è nato nel 1945 a Fukuoka, in Giappone. Dal 2009 insegna al Tokyo Institute of Technology.

«Si tratta di un Premio Nobel assolutamente meritato», ha detto a Radio 3 Scienza il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, che ci aiuta a capire qualcosa in più sull’autofagia.

«Le nostre cellule innanzitutto fanno fagocitosi, ovvero ci sono cellule specializzate che “mangiano” e che giocano un ruolo fondamentale nelle nostre difese. Si è scoperto che le cellule fanno anche autofagia, mangiano cioè pezzi di se stesse. Da una parte questo meccanismo permette la pulizia della cellula dall’altro permette alla cellula di sostenersi in situazioni difficili. È anche un processo fondamentale in patologie diverse, in particolare nello sviluppo di cancro».

*Immagine tratta da theglobeandmail.com